18, 19 e 20 marzo a Roma, spettacolo teatrale per dare voce a Aung San Suu Kyi, Maria Montessori, Ken Saro Wiwa, una donna Aquilana sopravvissuta al terremoto, un padre coraggioso...
Da un'idea di Cristina Colonnetti e Valentina Izumi
Con la gentile collaborazione di Dario Eros Tacconelli
con
Cristina Colonnetti, Valentina Izumi, e ROMEO CIRELLI
Aiuto regia Monica Mariotti
LUCI E FONICA Vincenzo Fiorini
"Stanotte ho fatto un sogno, ero in una città in rovina, una città dalle mura antiche, le pietre dai colori caldi, la sua bellezza risaltava nonostante il disastro."
"Voglio insegnare a mia figlia che è meglio avere un po' di meno... ma lottare per essere un po' più LIBERI, perchè in fondo, dai tempi della schiavitù, un minimo, ma un minimo, dobbiamo pur esserci evoluti!"
Lo spettacolo fa proprie le voci di donne e uomini provenienti dal passato e dal presente. Personaggi epici e persone in carne ed ossa che provengono dalle costellazioni dei piccoli e grandi eroi della nostra epoca.
Aung San Suu Kyi (premio Nobel per la pace), Maria Montessori, Ken Saro Wiwa (scrittore morto per la libertà della Nigeria), una donna Aquilana sopravvissuta al terremoto, Vittorio un padre coraggioso.
Esseri umani che, nonostante tutto, sperano ed amano.
I protagonisti tentano di gridare al mondo per farsi sentire, di lottare per mettere in luce le ingiustizie subite, combattono per vedere riconosciuti i loro diritti. Raccontano le loro storie affinchè altri, o almeno alcuni, possano finalmente comprendere, affinchè le coscienze dei giovani uomini e delle giovani donne del nostro tempo possano vedere l’ingiustizia, possano decidere di cambiare rotta e provare a migliorare, finalmente, questo nostro mondo.
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