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Di quella stoffa di cui son fatti i sogni…..Quando la cultura può essere autenticamente didat

Di quella stoffa di cui son fatti i sogni…..Quando la cultura può essere autenticamente didat

L’INGEGNER GADDA VA ALLA GUERRA O DELLA TRAGICA ISTORIA DI AMLETO PIROBUTIRRO, spettacolo di gran livello di recente rappresentato al Teatro Comunale di Ferrara...

Venerdi, 03/12/2010 - Di quella stoffa di cui son fatti i sogni…

Quando la cultura può essere autenticamente didattica





L’INGEGNER GADDA VA ALLA GUERRA O DELLA TRAGICA ISTORIA DI AMLETO PIROBUTIRRO, spettacolo di gran livello di recente rappresentato al Teatro Comunale di Ferrara, è nato da un’idea di Fabrizio Gifuni e da lui stesso è interpretato, con la regia di Giuseppe Bertolucci, secondogenito di Attilio e fratello di Bernardo.

Metateatro del più puro, oltrepiù elevato ad un’ulteriore potenza, poiché lo scrittore scelto come base con le sue opere La cognizione del dolore ed Eros e Priapo è Carlo Emilio Gadda, il più grande autore del Novecento – come ha sottolineato lo stesso Gifuni in una delle sue ouvertures di programma, la più volutamente didattica, poiché rivolta ad un pubblico di studenti – fonte inesauribile di cultura, intellettuale antesignano politico, linguista, magnifico artefice di verba, alla latina, parole che solo per l’onomatopeia inducono alla comprensione, ad un nuovo ed inusitato linguaggio, ma ben comprensibile dai più, inventio spesso anche creativamente e genialmente dialettale ed ancor più, così, universale.

Ma il teatro gadda-gifuniano si meschia incredibilmente bene con il sempiterno Shakespeare e l’opera sua forse più fascinosa, sofferta, quell’Amleto in cui il metateatro, per l’appunto – il protagonista è regista della rappresentazione che dovranno recitare gli attori viaggianti, ignari accusatori-strumento di un tribunale familiare e vitale – si fa forma di vita e diviene precursore del contemporaneo, del vissuto up-to-date proposto in scena.

E (l’Inconsapevole? Voluto? Smaccato? Incidentale) omaggio finale alla mimica ed all’ars scenica di Paolo Poli, corollario ad un’opera già ‘perfetta’, non può che rendere la performance di Gifuni un percorso da seguire e non perdere perché “…ci son più cose sospese tra cielo e terra…”.







Maria Cristina Nascosi Sandri

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