«Devenir mère ado». Viviane Dalles racconta le madri adolescenti
Nel 2014 in Francia sono state 5mila le madri adolescenti. Una scelta in controtendenza per un paese in cui la maggior parte delle donne decide di avere figli tra i 25 e i 35 anni.
Secondo i dati dell’Istitut national de la jeunesse et de l’éducation populaire (INJEP), nel 2014 sono state 5mila le madri adolescenti in Francia. È soprattutto nella regione Nord-Pas-de-Calais, la Thiérache al confine con il Belgio, che è stato registrato il numero più alto. Al punto che alcune città si sono viste assegnare il soprannome di «Ville Poussette», città passeggino. Nei confronti di una di queste, Fourmies, nel 2013 è stata avviata una campagna di sensibilizzazione. Per consentire alle fasce più giovani di informarsi sulla sessualità, i metodi contraccettivi e le possibili complicazioni comportate da una gravidanza, gli assistenti sociali hanno aumentato gli interventi nelle scuole e aperto sportelli di sostegno.
La Thiérache non è certo una regione facile in cui vivere. La crisi imperversa dagli anni Sessanta quando, dopo il boom economico, i poli industriali hanno chiuso e le piccole imprese dichiarato fallimento. La disoccupazione riguarda gran parte degli abitanti e per gli studenti la situazione non è migliore. I percorsi scolastici sono limitati al CAP e BEP, certificati e brevetti di scuole professionali, e le possibilità di progettare la diversità di un futuro ridotte al minimo.
Le donne che Viviane Dalles incontra e fotografa hanno tra i 14 e i 18 anni. Tutte decidono di portare avanti una gravidanza non aspettata, di interrompere momentaneamente gli studi – li riprenderanno dopo la nascita, raccontano – per diventare brave «mère ado». Le famiglie le sostengono, nonostante i dubbi iniziali. Gli amici anche, o nella maggior parte dei casi. I padri biologici, invece, non sempre sono presenti ma questo non influenza le scelte. Come nel caso di Laurine, figlia unica che vive con il padre a Fourmies. Si è accorta dello stato interessante solo al quarto mese, quando ormai era superato il limite dell’IVG. Diverso il caso di Amélie, per la quale «diventare madre» significa «avere una vita propria, una famiglia insieme a Xavier», suo compagno. Stacy vive con il figlio Vincenzo in una casa famiglia e Melissa è sempre voluta essere madre: ha avuto il primo figlio, Lohann, a 15 anni e la seconda, Leyna, quando era 17enne.
Con il progetto «Devenir mère ado» - vincitore del premio Prix Canon de la Femme Photojournaliste 2014, sostenuto da Elle, e inaugurato al Festival di Visa Pour L’image di Perpignan - Viviane Dalles per un anno diventa la testimone di quattro giovani donne. Le incontra quando la decisione di portare avanti la gravidanza è già presa, per non rischiare di poterle influenzare. E le segue nei gesti di ogni giorno: i nuovi ritmi quotidiani, le visite dalla ginecologa e dal pediatra, le neo-nonne che aiutano e consigliano, i pochi sonni delle notti.
Obiettivo della fotografa – che riesce a evitare il rischio del voyeurismo sempre in agguato perché, si sa, le giovani madri non la smettono di intrigare – quello di riflettere sulla maternità evitando discorsi stigmatizzanti. Tentare di comprendere una scelta, in controtendenza nonostante le cifre, in un paese dove la maggior parte delle donne che decide di avere figli ha tra i 25 e i 35 anni. È il racconto di storie di amore perché, come dice la Dalles, le quattro giovani donne parlano della scelta di «dare amore e di riceverlo» in maniera incondizionata.
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