Democrazia paritaria, incontro con il Presidente Napolitano
Il 20 aprile 2012 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha incontrato la delegazione delle associazioni firmatarie dell'Accordo di azione comune per la democrazia paritaria...
Venerdi, 20/04/2012 - Il 20 aprile 2012 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha incontrato la delegazione delle associazioni (video)
firmatarie dell'Accordo di azione comune per la democrazia paritaria, composta da Marisa Rodano (NoiReteDonne), Daniela Carlà
(NoiReteDonne), Irene Giacobbe (A.F.F.I.), Francesca Izzo (Se Non Ora Quando), Simonetta Sotgiu (Ass.ne Alma Cappiello), Alba Dini (C.I.F.), Vittoria Tola (UDI), Rosanna Oliva (Rete per la Parità), Monica Parrella (Rete Armida), Rita Capponi (Mov. It. Donne per la
Democrazia Paritaria).
Il Presidente Napolitano ha manifestato apprezzamento per l'iniziativa e attenzione per le proposte.
Ecco il testo della presentazione dell'Accordo di Azione Comune da parte della delegazione all'incontro col Presidente Napolitano :
La ringraziamo innanzitutto, Onorevole Presidente, per averci concesso questo incontro. Spetta a me, solo per motivi di anzianità, illustrare brevemente che cosa è e che cosa si propone l’ “Accordo di azione comune per la democrazia paritaria” e di presentarLe la delegazione che oggi qui lo rappresenta.
L’accordo è un impegno concordemente assunto da più di trenta associazioni, gruppi e movimenti di donne e testate giornalistiche
femminili, (elencate nel documento che le abbiamo trasmesso) ad agire insieme per alcuni obiettivi, indicati nel testo sottoscritto
(contenuto anch’esso nella documentazione). In sostanza gli obiettivi sono i seguenti:
1) Ottenere una rappresentanza tendenzialmente paritaria di donne e uomini nelle assemblee elettive e negli esecutivi e l’adozione delle norme di garanzia che, a tal fine, dovrebbero essere introdotte nelle leggi elettorali (come dal documento già rimessoLe). Sappiamo che nessun sistema elettorale di per sé assicura l’eguaglianza di genere; ma, pensiamo che, quale che sia il sistema elettorale prescelto, possano esservi introdotte norme di garanzia per l’eguaglianza di genere.
2) Sollecitare comportamenti dei partiti omogenei a tale scopo nella scelta delle candidature, nelle modalità prescelte per eventuali
elezioni primarie, e nella stessa organizzazione interna dei partiti. Siamo perciò favorevoli a una legge di applicazione dell’articolo 49
della Costituzione, che però indichi la eguaglianza di genere, in ottemperanza agli articoli 3 e 51 della Costituzione, tra i requisiti
di democraticità richiesti.
La delegazione qui presente è composta da :
Daniela Carlà per Noi rete donne; Irene Giacobbe per l’AFFI, Francesca Izzo per SNOQ; Alba Dini Martino per il CIF; Vittoria Tola
per l’UDI; Simonetta Sotgiu per l’Associazione Alma Cappiello; Rosanna Oliva per la Rete per la Parità: Monica Parrella per la rete Armida; Rita Capponi per il Movimento donne italiane per la democrazia paritaria.
Non potevamo ovviamente pretendere che Lei ricevesse le rappresentanti di tutte le entità aderenti all’accordo, ma le associazioni qui
presenti sono qui anche a nome di tutte le altre.
Infine che cosa ci permettiamo di chiedere a Lei, signor Presidente:
Abbiamo molto apprezzato la Sua dichiarazione di qualche mese fa sulla necessità di ristabilire nelle leggi elettorali il diritto di scelta
degli eletti da parte degli elettori. Pensiamo che sarebbe di immenso aiuto all’azione che le associazioni femminili cercano di condurre, una Sua autorevole presa di posizione sulla necessità di attuazione, sia nelle leggi elettorali, sia nell’azione pratica delle formazioni politiche il dettato degli articoli 3 e 51 della Costituzione, relativamente all’eguaglianza di presenza delle donne nelle
istituzioni politiche.
Siamo molto preoccupate del crescente distacco dei cittadini dalla politica, che riteniamo assai pericoloso per la democrazia. Siamo convinte che promuovere la presenza, nelle istituzioni e nella vita politica, delle donne, cioè di una componente della società, che, essendo stata in gran parte esclusa dalla gestione del potere, appare come meno compromessa sia con tale gestione che con
la corruzione che purtroppo vi alligna, possa essere un contributo a ricreare nei cittadini una maggior fiducia nel ruolo delle politica e
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