Martedi, 10/07/2018 - E' stata presentata in Consiglio Regionale del Piemonte la proposta di legge di modifica dell’elezione dell’assemblea legislativa e del Presidente della Giunta regionale, a prima firma Silvana Accossato per introdurre la norma di riequilibrio di genere nell'ambito dell'attuale sistema elettorale.
La proposta interviene in due ambiti: la composizione delle liste e le modalità di espressione del voto, riguardo al primo viene prevista l'alternanza di genere e la pari rappresentanza di candidate e candidati sia per le liste circoscrizionali, che per il listino regionale; per il secondo viene introdotta la doppia preferenza: nel caso in cui l'elettore o l'elettrice lo voglia, può esprimere due preferenze ma queste devono essere date ad una donna e a un uomo, pena l'annullamento della scheda stessa.
La consiliatura della Regione Piemonte sta volgendo al termine ed ancora il Consiglio Regionale non ha sentito l'urgenza di risolvere il tema della rappresentanza di genere così come previsto dalla Legge n. 20 del 2016 (all’art. 4 c. bis) che a questo scopo ha modificato le disposizioni in materia di sistema elettorale (l.165/2004) inserendo l’art 4 c-bis che recita:
1) qualora la legge elettorale preveda l'espressione di preferenze, in ciascuna lista i candidati siano presenti in modo tale che quelli dello stesso sesso non eccedano il 60 per cento del totale e sia consentita l'espressione di almeno due preferenze, di cui una riservata a un candidato di sesso diverso, pena l'annullamento delle preferenze successive alla prima;
2) qualora siano previste liste senza espressione di preferenze, la legge elettorale disponga l'alternanza tra candidati di sesso diverso, in modo tale che i candidati di un sesso non eccedano il 60 per cento del totale;
3) qualora siano previsti collegi uninominali, la legge elettorale disponga l'equilibrio tra candidature presentate col medesimo simbolo in modo tale che i candidati di un sesso non eccedano il 60 per cento del totale».
L'uguaglianza fra uomini e donne è un principio fondante di tutte le democrazie moderne e, in Europa, uno degli obiettivi principali che, sia gli Stati membri, che le istituzioni dell'Unione, si sono impegnati a perseguire con specifiche azioni politiche e misure legislative. L'obiettivo della piena integrazione delle donne nei processi decisionali e nella rappresentanza politica e istituzionale è, infatti, funzionale alla reale attuazione del modello democratico, che fonda la sua legittimazione sulla piena e libera partecipazione di tutti i cittadini e le cittadine alla vita pubblica.
La maggior parte delle Regioni, ha adeguato il sistema elettorale per garantire l’attuazione del principio Costituzionale di cui sopra, così come sistemi di riequilibrio del genere meno rappresentato sono stati inseriti nel sistema elettorale nazionale e in quello dei Comuni. Le uniche Regioni che non lo hanno ancora fatto, oltre il Piemonte sono: la Liguria, la Calabria e la Basilicata
La prospettiva della democrazia paritaria concretizza il dettato della Costituzione italiana ma questa non è solo una questione di giustizia e di uguaglianza, è uno strumento di rinnovamento della classe dirigente, è garanzia di maggiore trasparenza e rispetto della legalità, è occasione per migliorare i processi decisionali e i metodi nel modo di fare amministrazione e politica, apportando competenze, determinazione e concretezza.
Ringraziamo quindi per l'iniziativa legislativa, oltre alla Consigliera Silvana Accossato, prima firmataria, le consigliere Enrica Baricco, Stefania Batzella , Valentina Caputo ,Nadia Conticelli , Gianna Gancia e i Consiglieri Marco Grimaldi e Walter Ottria per aver firmato la proposta ed invitiamo tutti i Consiglieri e le Consigliere che non lo hanno fatto ma che credono nella democrazia paritaria a sottoscriverla: la firma di questa proposta rende concreta una volontà politica, spesso dichiarata solo a parole.
Ringraziamo altresì la Commissione Pari Opportunità e la Consulta Regionale femminile per aver continuato a tenere alta l'attenzione su questo tema e sollecitato la politica a sanare un vulnus della democrazia di questa Regione.
Ad ogni elezione si parla e si evoca la parità di genere: questa è l'occasione per dimostrare quanto la democrazia paritaria stia a cuore ai nostri decisori politici.
Chiediamo quindi a loro un’assunzione di responsabilità per rendere finalmente compiuto il nostro sistema rappresentativo. Si tratta di una ‘emergenza’ democratica del nostro territorio: va trattata come tale. In caso contrario, come più volte abbiamo affermato, sarà una sconfitta che pagherà tutta la Regione, non solo le donne!
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