Umbria - Verso le nuove leggi elettorali regionali. Problemi e proposte
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2008
“Democrazia paritaria: verso le nuove leggi elettorali regionali. Problemi e proposte”. E’ il titolo dell’incontro che il Centro per le pari opportunità della Regione Umbria ha organizzato a maggio a Perugia alla presenza della costituzionalista Diletta Tega, della senatrice Franca Prisco e delle Presidenti degli organismi di parità di alcune regioni italiane.
“L’evento ha messo al centro della riflessione un tema di assoluta rilevanza per la politica delle donne - ha dichiarato la presidente del Centro Daniela Albanesi -. Infatti uno degli obiettivi prioritari delle politiche di parità, a livello comunitario, nazionale e locale è il sostegno alla partecipazione delle donne ai processi decisionali, poiché soltanto una equilibrata presenza di donne e uomini nei luoghi decisionali e della rappresentanza, costituisce la premessa ad una società più equa e democratica”.
La persistente sottorappresentanza delle donne nei governi, nei vertici dei partiti, nelle istituzioni, nei processi decisionali politici ed economici rivela una grave carenza di democrazia: pone infatti un problema di legittimità dei risultati, perché impedisce che si tenga conto degli interessi e delle esigenze di tutta la popolazione nel suo complesso, uomini e donne. Solo superando tale grave deficit democratico si potranno valorizzare e rispettare tutte le differenze e potenzialità di cui è ricca la società. La disparità di rappresentanza tra i generi in tutti gli organismi decisionali non riguarda esclusivamente i “diritti delle donne”, ma interroga anzitutto la democraticità dei sistemi di governo. “Ed è per questo - ha dichiarato Albanesi - che chiedere a gran voce regole diverse, più adeguate ad una realtà che vede il crescente impegno delle donne nella società, la crescita dei loro livelli di istruzione e di partecipazione, significa chiedere che la politica torni al suo reale compito, che non è quello della spartizione del potere, bensì quello di promuovere l’elaborazione di regole di convivenza adeguate ai bisogni della società nel suo complesso, riconoscendo l’apporto fondamentale delle donne”.
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