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Danzare sulle note dell'ironia

Danzare sulle note dell'ironia

Danza - L’eclettismo e il coraggio della coreografa Marguerite Donlon portano in scena l’étoile internazionale Svetlana Zakharova con il programma ‘Amore’

Bertani Graziella Venerdi, 01/07/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2016

Il mondo della danza è costellato di “prime ballerine assolute” e di coreografe che hanno creato anche proprie compagnie segnando passi importanti e svolte nel mondo del balletto, Isadora Duncan Martha Graham, Marie Rambert, Pina Bausch, Trisha Brown, Carolyn Carlson tanto per citarne alcune, ma raramente, nelle serate di gala nelle quali le “Stelle” sono protagoniste assolute, al pubblico vengono proposti brani creati da donne. Chissà perché… Ebbene, finalmente col programma “Amore” che recentemente ha debuttato in Italia, a Modena Svetlana Zakharova (étoile del Teatro Bol’šoj di Mosca e ospite delle principali scene internazionali, Teatro alla Scala compreso) ha rivelato un fatto straordinario: un evento che presenta un lavoro firmato da un’altra donna che ne rivela un aspetto insolito, quello dell’ironia. O meglio, dell’autoironia. L’artefice di questo lavoro e di questa scoperta è Marguerite Donlon. Irlandese, già étoile di numerose compagnie, dal 2001 al 2013 direttrice artistica del Balletto del Saarländisches Staatstheater e che con la sua “Donlon Dance Company” ha dato vita ad un complesso artistico originale ricco di un repertorio di oltre 30 creazioni. Fondatrice e direttrice artistica del festival “n.o.w. dance saar” e della Compagnia di danza giovanile“iMove”, da tempo risiede a Berlino e dal 2012 è presidente e membro onorario Comitato Nazionale del Balletto e dei Direttori della Danza della Germania.

È considerata una innovatrice ed un esempio unico nel mondo del teatro di oggi. Le sue idee artistiche sembrano non avere limiti grazie ad un linguaggio creativo assai vasto e ricco. Il perfetto equilibrio tra “umorismo” e profondità è arricchito dalla freschezza che domina il palcoscenico senza mai allontanarsi dalla realtà. Il suo stile, il suo humour irlandese ed il suo uso di diverse forme di arte la collocano in una posizione privilegiata nel panorama internazionale della danza.



Che cosa è la danza per lei e come la sua origine irlandese influenzano il suo linguaggio?

La danza per me è spesso una riflessione sulla vita, altre volte è parodia, una piattaforma politica e spesso un mezzo per trovare rifugio in un mondo extra verbale per offrire al pubblico il potere di creare le proprie fantasie associate a ciò che stanno vedendo. Le mie origini irlandesi mi hanno notevolmente influenzato nello humour che sembra sempre non troppo lontano e nell’intricato lavoro dei piedi che trova un proprio esito in una o un’altra forma.



Come coreografa pensa di avere avuto più difficoltà nel richiamare l’attenzione sul proprio lavoro e forse anche nell’organizzazione della sua Compagnia di danza?

Bella domanda. Vorrei poter dire no, ma devo ammettere che come donne è un po’ più difficile; forse una delle ragioni potrebbe essere che noi non riusciamo a fare rete come gli uomini. In ogni modo alla fine riusciamo a lavorare bene in squadra, ed essere leader ed incoraggianti ci diventa facile.



Chi sono i suoi principali sostenitori: uomini e donne o donne e uomini?


Sia donne che uomini.



È riduttivo sostenere che ha un approccio femminile al linguaggio del corpo?

Non è un linguaggio di genere cosciente quello che cerco di creare. Pensare che io trovi più facile coreografare sugli uomini…



Raramente star internazionali inseriscono nei loro gala lavori di donne. Ho trovato molto interessante e non comune la sua collaborazione con Svetlana Zakharova per il suo gala “Amore”. Come vi siete incontrate?


Stavano cercando un pezzo in cui Svetlana doveva essere era l’unica donna in scena circondata da soli uomini. Penso che abbiano fatto una ricerca approfondita e che abbiano trovato me ed il mio pezzo "Strokes Through The Tail".



Come è stato il vostro incontro? Come è creare, lavorare con un’artista come Svetlana?

In un certo senso è stato come in qualsiasi altra esperienza. In studio Svetlana lavora sodo, molto concentrata ed autocritica. Riesce ad essere quella ballerina straordinaria che conosciamo quando il movimento entra nel suo corpo e in quel momento assistiamo alla sua improvvisa trasformazione. La sua naturale musicalità, l’impegno infinito nell’uso del corpo e la sua anima trasparente, rendono palese ciò che la rende straordinaria. È molto speciale vedere il mix di ingredienti che la rendono un’artista così geniale.



Freschezza ed umorismo posso trasformarsi anche in indicatori di aspetti sconosciuti della personalità e delle capacità dell’artista. Che cos’è lo humour per lei e quanto influenza il suo lavoro?

Grazie del complimento e che veda il mio lavoro in quel modo. Amo veramente “rovistare” nella cassa del tesoro personale dell’artista. Il mio desiderio è rendere ciascuno unico per quella persona e non solo per la sua abilità di movimento ma anche per ciò che la sua personalità è in grado di offrire. Sul palcoscenico voglio vedere l’anima della persona, i suoi tic eccentrici, la sua stranezza e la sua bellezza interiore.



Sappiamo che lei è molto richiesta e crea per numerose compagnie internazionali. Come affronta il grande repertorio classico?


Quando allestisco balletti classici cerco sempre un legame col mondo di oggi. Cerco il vero senso della storia, aggiungendo anche “punti di svolta” alla trama o una sorpresa. Sono interessata a tutto ciò che accade dietro le porte chiuse come in "Carmen Private" in cui non vediamo solamente la Carmen che tutti conosciamo, ma anche la Carmen fragile quando è sola, la Carmen respinta da bambina e di cui il padre abusò e la trattò da giovanissima come oggetto sessuale. Vorrei rispondere a domande tipo ‘perché Rothbart nel Lago dei Cigni odia così tanto Sigfrido e dove è il Re, il padre di Sigfrido’. Nel mio Lago dei Cigni Rothbart arde di desiderio per la regina al punto di rapirla e da cui, senza venirlo a sapere, attende un figlio.

Rothbart sa che Sigfrido è la persona più importante per la regina e dopo l’ennesima sconfitta decide di rovinarlo. Dopo aver raggiunto il proprio obiettivo dalla la regina, gli dice che Sigfrido è “sangue del suo sangue”…



È corretto dire che lei riserva una attenzione speciale ai giovani talenti? Quali nuove prospettive apre il lavoro coi giovani?


Amo lavorare e scoprire giovani talenti. È una parte importante del mio lavoro. Come coreografa traggo sempre ispirazione dall’energia di un danzatore curioso, senza pregiudizi e desideroso di cimentarsi con nuove forme e modalità che ovviamente accompagnano la giovinezza, ma non solo. Ogni generazione ha qualcosa di prezioso da dare.

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