Rosanna Pasi - Scuola di danza a scuola e con insegnanti certificati. I tanti progetti di Rosanna Pasi, che passa da “Vittime del silenzio” sulla violenza a “Leggere per Ballare” con l’obiettivo di costruire le Città della Danza
Bertani Graziella Martedi, 23/09/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2014
Già insegnante di materie letterarie, nel 2001 Rosanna Pasi è Fondatrice e Presidente della Federazione Nazionale Associazioni Scuole di Danza aderente all’AGIS ed è curatrice del recente “Leggere per Ballare”.
“Leggere per Ballare”, ovvero la danza per il teatro ragazzi. Come e perché?
Ho provato ad introdurre in questo straordinario ed affascinante ambiente una mia idea: inserire la scuola di danza in un luogo in cui la danza è praticamente assente, nella produzione di progetti/spettacolo per il teatro per ragazzi. La danza arriva al "cuore" immediatamente, come in genere succede per le arti espressive. È necessario un "cuore" capace di cogliere il valore aggiunto del "bello". La danza come altro linguaggio di una speciale comunicazione artistica coinvolge uomini e donne. Ciascuno col proprio bagaglio sociale, culturale ed affettivo restituisce alla danza un senso di complicità e completezza.
Come è percepita la danza oggi ?
La danza viene percepita come attività prevalentemente femminile, il che costituisce la sua forza ma anche il suo limite. La sua forza perché la donna da sempre ha una sua specifica sensibilità didattico educativa ed espressiva capace di coinvolgere ma è anche il suo limite perché è lasciata in un abbandono legislativo abbastanza pesante.
A differenza di altri servizi svolti dal "privato" (scuola, sanità....) in cui operano persone con competenze certificate riconosciute, le scuole di danza, pur essendo attività private, vedono tante insegnanti con competenze certificate ottenute da enti italiani e stranieri non riconosciute da nessuno. Esiste una totale indifferenza legislativa. Nessuno oggi è in grado di dire a quale segmento formativo la scuola di danza (peraltro anche la dizione è impropria) faccia riferimento. Non fa parte del MIUR che si occupa del mondo della scuola in genere, non fa parte del MIBAC che si occupa dei professionisti, non fa parte del Ministero del Lavoro che si occupa di competenze riconosciute e certificate, non fa parte del Ministero della Salute…Insomma un mondo prevalentemente giovanile ignorato dal legislatore che vive nella più totale anarchia perché in assenza di ogni tipo di controllo.
E di qui il suo impegno?
Il mio impegno per il riconoscimento della scuola di danza quale luogo di formazione speciale per giovani e adulti è diventato un obiettivo della mia vita. Perciò assieme ad un gruppo di lavoro formato da professionisti coordinati da Arturo Cannistrà ho ideato un progetto per avvicinare le scuole istituzionali con gli strumenti che gli insegnanti usano, vale a dire il libro e, perciò, la lettura denominato "Leggere per...Ballare". LpB è dunque uno spettacolo di danza realizzato dalle scuole di danza e destinato agli allievi delle scuole istituzionali i cui docenti abbiano inserito la lettura del libro oggetto dello spettacolo nella loro programmazione curriculare. A teatro, luogo di comunicazione "magica”, si incontrano vari linguaggi: quelli verbali usati dagli allievi spettatori in platea e quelli visivi usati dai "danzatori" sul palcoscenico, ma soprattutto l'ora di teatro è un unicum con la programmazione curriculare e i messaggi veicolati sono conosciuti da genitori, insegnanti e ragazzi. Per questo parlo volentieri di "comunità educante" dove nel rispetto della autonomia di ogni singola struttura, si cerca però assieme di raggiungere obiettivi educativi importanti. Mettere in funzione un progetto come questo ha significato partire dal concetto del lavoro in rete il cui primo anello è quello delle scuole di danza . A tal fine nel paese sono nate diverse associazioni di scuole di danza che aderiscono ad una federazione nazionale di associazioni di scuole di danza - FNASD - che rappresento in AGIS a Roma
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Quest’anno “Leggere per Ballare” ha prodotto “Vittime del silenzio”, uno spettacolo straordinario che ha visto protagoniste le allieve delle scuole impegnate sul tema della violenza. Come e perché?
LpB è oggetto di un protocollo d'intesa col MIUR e con Agiscuola e grazie a questo sono diventata partner del Dipartimento dello Studente MIUR che mi ha chiesto di realizzare un concorso per le scuole superiori del paese lasciandomi libertà di scelta sul tema e sulla bibliografia. Consapevole che oggi la violenza nei confronti delle donne è uno dei problemi sociali più grossi, ho scelto proprio questo tema e aiutata da SOS Donna - un'associazione del mio territorio - ho presentato al Ministero “Vittime del Silenzio”: un concorso destinato alle scuole superiori che si conclude a teatro dove in uno spettacolo dallo stesso titolo vengono inseriti i gruppi dei vincitori. Debbo dire che quando al mio gruppo di lavoro - regista, musicista, insegnante, coreografe - ho presentato l'idea, ho avvertito un momento di disagio, poi la lettura di alcuni libri sul tema, l'aiuto di una insegnante di lettere, ma soprattutto la consapevolezza che la violenza nei confronti della donna è una costante nella storia della umanità, tutti si sono messi al lavoro ed è stato realizzato uno spettacolo che plasticamente racconta come alcune donne prese a simbolo (Francesca da Rimini, Desdemona, Monaca di Monza, Fantina, Maria Goretti...) siano state trattate nel periodo più delicato della loro formazione. Non uno spettacolo di violenza ma sulla violenza raccontata in modo delicato ma efficace. Al Tetro Comunale di Bologna il prossimo 6 novembre sarà in cartellone lo spettacolo realizzato dalle scuole di danza associate FNASD tramite Espressione Danza Bologna con la partecipazione di un gruppo di alunni del liceo Rambaldi Valeriani di Imola che hanno vinto l'edizione del concorso lo scorso anno, la stessa cosa avverrà a Torino grazie alla collaborazione con l'associazione Esperia e alcune scuole di danza della città nel prossimo mese di marzo al teatro Astra. In accordo col Dipartimento dello Studente verrà riproposto anche per l'anno scolastico 2014/2015. Sono convinta che dare voce a un tema come questo sia sempre più necessario e utile. Introdurre il concetto del "rispetto nella diversità" è difficile, sia a livello famigliare sia a livello sociale.
“Leggere per Ballare” basta a Rosanna Pasi?
Dopo anni che mi hanno vista molto concentrata sulla diffusione del progetto LpB, adesso la mia concentrazione è rivolta al percorso più difficile: la formazione dei docenti delle scuole di danza e sulla certificazione delle loro competenze (assieme a Fondazione Aterformazione, IRSEF, Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell'Università degli Studi di Bologna e la Regione Emilia Romagna) con l'obiettivo che il tema venga assunto anche da altre regioni e che possa trovare uno sbocco legislativo. In questi anni i miei interlocutori sono stati e continuano ad essere sindaci, assessori, insegnanti di danza, autori di libri. Ho avviato una interlocuzione con ANCI regionale. Ma si dovrebbe arrivare anche oltre. E adesso, grazie all'aiuto della senatrice Josefa Idem, i miei interlocutori saranno a livello parlamentare. Convinta assertrice che il benessere e il miglioramento della qualità della vita passino per l'acquisizione del concetto di "bellezza", sto lavorando ad altri progetti: per esempio un festival del libro Fare Leggere Tutti dove il libro è lo strumento ad avvicinarci ad altre espressioni artistiche. Ma l'idea alla quale penso intensamente è riuscire a fare in modo che la danza assurga a sistema che, partendo dalle scuole di danza, coinvolga le scuole istituzionali, il mondo dei professionisti e dei direttori dei teatri e dei circuiti. Dobbiamo costruire le Città della Danza con eventi capaci di coniugare turismo e cultura.
Si ringrazia Marco Vannini per la gentile concessione delle foto. Il testo integrale dell’intervista qui.
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