Dalla rabbia alla felicità

Maurizio Veroni Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2005

Non sappiamo se nel futuro la Società ci prospetti una crescita della Ricchezza o un suo ridimensionamento. In ogni caso, nel tempo libero che verrà lasciato ad ogni individuo da dedicare a sé e a relazioni gratificanti, la Società dovrà tenere presente, nell’evolvere, che non di sensazioni variabili durante la giornata né di felicità individuale avrà bisogno ma di uno stato emotivo collettivo migliore e stabile.
Nei primi incontri abbiamo parlato di come si sviluppano le emozioni, dei Livelli di Consapevolezza emotiva, delle diverse sfumature che caratterizzano le emozioni fondamentali: Felicità-Rabbia-Paura-Tristezza.
Poiché la manifestazione di una emozione è un messaggio, una serata è stata dedicata allo studio dei meccanismi della Comunicazione.
Le prossime due serate avranno, come argomenti di approfondimento, le quattro emozioni fondamentali. Si cercherà di mettere in evidenza, oltre alle motivazioni, gli aspetti di difficoltà nelle relazioni che queste possono determinare.
Nell’incontro del 29 dicembre 2005 esploreremo “La Felicità” e “La Rabbia”.
Siamo convinti che un buon punto di partenza per essere felici sia quello di avere buone relazioni.
Una ricerca sui fattori che influenzano la felicità. presentata dal Sole 24 ore (Sole 24ore 3 aprile 2005) ha dato origine ad una graduatoria nella quale le persone intervistate pongono ai primi 4 posti 3 elementi che hanno a che fare con le Relazioni:
- Relazioni Famigliari;
- Lavoro;
- Comunità e Amici
Certo, non di sole relazioni si vive, e la Ricchezza Personale rimane in ogni caso un fattore importante, ma “ Il pericolo è che noi sacrifichiamo le nostre relazioni in cambio di maggiori guadagni” (R. Layard, economista consulente di Blair).
È un pericolo che può portate a strutture societarie malate.
Si è felici quando si ha la consapevolezza di aver raggiunto un proprio obiettivo; felicità incompleta senza il rispetto delle norme del vivere insieme, nell’amicizia, nel matrimonio, nella società. Occorre tuttavia fare attenzione all’eccessivo conformismo che può arrivare al dissolvimento del proprio sé.
Cercheremo di dare qualche strumento ai partecipanti dell’incontro per intraprendere un cammino verso una maggiore serenità, ricordando loro che NON esiste nessuno che può accompagnarli, ma che ciascuno può trovare una propria strada.
La Rabbia è considerata emozione fondamentale perché in origine aveva una specifica funzione legata alla lotta per la sopravvivenza.
Ne parleremo, per aiutare i partecipanti ad orientarsi nelle varie sfumature con la quale essa si presenta. Cercheremo di indirizzare l’attenzione sul “Come” viene espressa più su cosa viene detto. Di quando è giustificata e cosa la giustifica. Evidenzieremo i problemi che pone, quali ad esempio la difficoltà a cambiare punti di vista e ad assumersi responsabilità, o riconoscere il valore delle altre persone, a comprendere gli altri. Questa ultima difficoltà è quella che maggiormente incide sulla possibilità di instaurare relazioni durevoli.
Buona parte della serata sarà dedicata alla “Comunicazione” nello stato emotivo di rabbia. Voglio specificare, non parleremo solo delle esplosioni emotive alle quali tutti siamo più o meno soggetti, parleremo della rabbia che fa parte della vita quotidiana di una persona, quella rabbia che ci fa dire di qualcuno “E’ sempre agitato, nervoso, non si riesce a fargli capire nulla”.
Non è nostro obiettivo fare della psicologia spicciola fornendo spiegazioni sulle ragioni, più o meno remote, del perdurare di un tale stato emotivo, a noi interessa chiarire cosa succede qui-oggi alla persona con la quale si stanno relazionando ed eventualmente come relazionarci, specialmente se dobbiamo conviverci.

(16 dicembre 2005)