Intervista a Rosanna Brun - Un bed e breakfast che nasce dal rispetto cura per l'ambiente
Francesca Paglieri Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2007
Vent’anni dedicati anima e cuore alla politica. Poi il suo partito le ha girato le spalle, ma lei ha trovato la forza per “reiventarsi”, diventando titolare di un’azienda di ricezione turistica immersa nella natura dell’entroterra ligure di Ponente. E’ questa in soldoni l’articolata storia di Rosanna Brun, 55 anni, a lungo assessore e poi sindaco del comune di San Bartolomeo al Mare in provincia di Imperia, ora membro del Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Imperia. Un esempio di donna sul cui cammino si sono poste molte difficoltà, ma la tenacia le ha permesso di investire ancora una volta sulle proprie risorse.
Rosanna, qual è la sua storia in politica e come è arrivata a diventare imprenditrice?
La politica è legata alla storia della mia vita ed è anche una parte dolorosa in quanto la mia carriera era in via di sviluppo quando violentemente è stata troncata. Il partito in cui ho militato per anni mi ha escluso perché non ho accettato di barattare la mia carriera politica con gli interessi di alcuni. E’ stato uno shock perché per la politica ho rinunciato a parte della mia vita privata e anche ad un benessere economico maggiore. Da giovane mi iscrissi al PCI, col tempo dalla politica passai alla pubblica amministrazione, pian piano diventando una persona “credibile”, grazie anche alla capacità di trovare un tipo di mediazione “alla luce del sole”. Devo dire che l’essere donna non mi ha ostacolato, almeno non apparentemente. Ho avuto la fortuna di avere un figlio molto giovane e questo mi ha agevolato, però essere donna ti costringe a superare delle barriere di diffidenza enormi. Devi fare il doppio di un uomo per essere accettata, mantenere la tua credibilità e acquisire autorevolezza. Di me hanno sempre apprezzato la concretezza, la capacità di farmi carico delle responsabilità e trovare soluzioni. Le cose che ho conquistato mi sono costate non poco, anche perché ho sempre voluto mantenere l’indipendenza economica in modo da non essere costretta a subire condizionamenti. Una volta terminato il secondo mandato come sindaco dovevo avviarmi alla carriera in politica a livello provinciale e regionale, ma gli interessi di grossi speculatori si sono introdotti nel mio cammino e il mio partito mi ha abbandonata. Ciò che mi fa male è soprattutto l’omertà che circonda questa incresciosa faccenda. Ad ogni modo sono riuscita ad andare avanti, investendo in una azienda che mette a disposizione case per vacanze in campagna, una sorta di bed e breakfast, piccolo ma di qualità. Ho comprato una vecchia casa che ho restaurato mantenendo la sua “storia”. Questo è diventato il mio nuovo "progetto politico", realizzato con le sole mie forze.
Quali difficoltà hai trovato?
All’inizio trovare il target giusto a cui rivolgermi. Una struttura come la mia non può avvalersi del flusso turistico circolante nel nostro Ponente Ligure, ma pian piano, anche grazie alla vetrina che mi offre Internet, sto portato qui persone provenienti dall’estero e da province italiane che altrimenti non sarebbero venute in Liguria. Il mio punto di forza sono i particolari alloggi arredati con oggetti antichi, molti dei quali sono ricordi della mia famiglia e manufatti tipici del nostro territorio, che rendono gli appartamenti “vivi”. Per me questa attività è una grandissima soddisfazione.
Qualcosa ti preoccupa?
Sto raccogliendo i primi risultati del mio lavoro e spero che la speculazione edilizia non deturpi le belle colline che mi circondano. Quel giorno sarò costretta a chiudere. Lo sviluppo non è continuare a costruire case. Io sto avviando le pratiche per la certificazione ambientale della mia azienda e desidero far capire come ristrutturare significhi recuperare la cultura del passato tutelando l’ambiente. L'intenzione è quella di perseguire il disegno di uno sviluppo compatibile, proiettato verso il futuro.
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