Dall'8 al 24 marzo la mostra 'Il violino e la Lumaca' a Forlì con opere di Marilena Bernini e Lea Contestabile per la Giornata Internazionale della Donna
Mercoledi, 27/02/2019 - Il titolo incuriosisce e l’invito non è da meno: un quadrato predisposto per diventare una piccola girandola con cui sfidare il vento.
sia la più alta espressione dei processi interiori individuali e collettivi che, trascinati dalla semplicità narrativa, si avvicinano alla vita reale attraverso il risveglio degli archetipi… Tutto ritorna infine alla fiaba scritta e narrata. Quella che si è voluto diventasse anche il titolo della mostra: Il Violino e la Lumaca, che circoscrive i confini entro cui il leggero viaggio nel fantastico ci conduce a trovare nei temi quotidiani e difficili del presente immaginari scenari volutamente già risolti, che l'immediata lettura delle le nostre emozioni svela di noi stessi. Sono infatti i personaggi fantastici (e non) delle fiabe, che in molti casi ci hanno indotto e ci inducono a riflettere sulla realtà creando, attraverso un percorso intimo ed introspettivo, la strada per fronteggiare le nostre ostilità e le nostre recondite paure”.
Mentre il lavoro di Lea Contestabile, interamente realizzato con tessuti di tipo diverso e con l'utilizzo di cuciture, ricami, applicazioni..., ci offre un'immagine d'insieme apparentemente più realistica dove il narrato è fortemente calato nel gesto femminile che compone gli spazi di pieni e vuoti, di volumi e di trasparenze impalpabili, di buio e di luce e, come in ogni fiaba, offre la lettura fantastica delle nostre paure e delle nostre incertezze che, attraverso l'opera puntuale e precisa dell'artista, ci svela i territori entro cui l'iniziatico percorso narrativo si sviluppa e si replica. Dove le svariate combinazioni tessili che compongono l’opera rafforzano, legandosi l’una all’altra, non solo il vigore del narrato ma anche l’unione temporale fra il passato e il presente. Tessendo con le sue leggerissime trame i fili solidali delle antiche attività svolte dalle donne (quali la tessitura, il cucito e il ricamo…) con le più moderne considerazioni di genere. Realizzando una riflessione poetica e delicata che, senza sottrarsi alle inevitabili lacerazioni procurate dalle sofferenze, offre di se stessa l’immagine di un’artista fuori dagli schemi tradizionali, capace di farsi portatrice di antichi gesti e moderne idee che, nella comunione con le altre donne, realizza una nuova tradizione orale capace di trarre dalle sue opere l'ispirazione per leggere a voce alta confluenze oggi indispensabili. 

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