Cioccolato, che passione - E' visitabile ad ALba (Cuneo)fino al 16 gennaio (Strada di Mezzo, 44)una mostra dedicata al cibo 'degli dei'
Mirella Caveggia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2009
Mobilita tutti i sensi, è affetto e sensualità, gioia e festa: il cioccolato è adorabile. A questa delizia che metterebbe d’accordo anche destra e sinistra, la Fondazione Ferrero di Alba - realtà rilevante in questa produzione dolciaria - dedica una meritatissima celebrazione, che del celestiale ingrediente dell’uovo di Pasqua evoca la delicatezze e la perfezione dei sapori, l’intensità dei profumi, la varietà di forme. La passeggiata si apre con filmati, immagini e schede illustrative che raccontano una storia che affonda nel tempo e risale ai progenitori dei messicani: ai Maya, ai Toltechi e agli Incas, che di questa sostanza allora sconosciuta nel resto del mondo facevano largo uso. Ad avviarne la storia ufficiale furono gli Aztechi che della fava del cacao fecero persino uno strumento monetario. Le fave pestate fornivano un succo denso e amaro: l’aggiunta di pepe, peperoncino, bacche di ginepro, chiodi di garofano e cannella, ne esaltavano l’aroma. L’Europa conobbe il cacao nel 1502, grazie a Cristoforo Colombo, senza sapere in realtà che farsene. Soltanto vent’anni dopo, Fernando Cortéz venne a conoscenza di questa bevanda corroborante attraverso Montezuma, l’ultimo imperatore Azteco che ne consumava fino a cinquanta tazze al giorno, ritenendola tonificante e utile per combattere la fatica. Il successo che ne seguì divenne un’autentica apoteosi nel Secolo dei Lumi.
Le tappe e le testimonianze del successo di un alimento che non è mai tramontato è esaltato in questa mostra visitabile fino al 16 gennaio (Strada di Mezzo, 44 Alba / Cuneo). Squisitamente allestita e curata da Andreina d’Agliano e da Fabrizia Lanza, espone dipinti, fotografie, manifesti, servizi di porcellane finissime, argenterie preziose, utensili e macchinari d’industria: un corredo di espressioni vivaci e sorprendenti che non possono non richiamare l’acquolina degli allegri e affezionati consumatori di nude tavolette, di cioccolatini elegantemente avvolti, di cucchiaiate di gelati scurissimi, di forchettate di torte, insomma di tutti i baci appassionati dell’alimento più buono del mondo.
(2 gennaio 2009)
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