Scegliere il genere di vita - “Cambiamo il mondo a partire dai luoghi di lavoro” è il suggerimento che viene dal libro “Lavorare con piacere” per trovare un metodo che migliori il benessere e l’efficienza delle organizzazioni
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2005
Indicare un metodo per migliorare il benessere e l’efficienza delle organizzazioni, adottando un approccio di genere. Questo l’intento della guida scritta da Ornella Casale e Paola Piva, che si discosta dai classici manuali per le pari opportunità in quanto sollecita uomini e donne a farsi promotori di un cambiamento che parta dai luoghi di lavoro e si proietti nel territorio.
Il filo del ragionamento parte dall’illustrazione di alcune linee di intersezione tra politiche aziendali e sviluppo locale che poggia sulla premessa di un lavoro ben organizzato quale componente importante del welfare perché produce reddito e diffonde fiducia nel futuro e coesione sociale, due fattori determinanti per l’economia. Il punto focalizzato è l’imprintig maschile delle culture organizzative. “Osservando come falliscono molti piani aziendali di miglioramento interno – sostengono le autrici -, si può risalire a certe strutture mentali arcaiche, derivate dal passato, che tendono a sottovalutare il lato femminile di ruoli, aree produttive, funzioni. L’approccio di genere contribuisce a rimuovere gli ostacoli, rafforzando la visione democratica, che abbassa le distanze tra donne e uomini, giovani e anziani, soggetti in posizione centrale e ai margini”. Il terzo capitolo illustra una ventina di azioni innovative realizzate nel settore pubblico e privato, finalizzate al benessere organizzativo: far conoscere l’azienda/ente in tutte le sue componenti, fare posto ai soggetti innovatori, dare voce a giovani e lavoratori in transito, facilitare scambi intersettoriali, orari personalizzati, servizi di prossimità. Si tratta di esperienze in gran parte promosse da donne, manager, dirigenti e amministratrici. E’ analizzato il ruolo protagonista della Provincia, essenziale nelle politiche di intersezione tra lavoro e sociale e come perno per il coordinamento di vari strumenti finalizzati allo sviluppo sostenibile: patti territoriali, piano dei tempi e degli orari, Agenda 21, piano regolatore sociale. La guida propone un quadro unitario entro cui collocare tante iniziative settoriali, una sorta di “piano dei piani”. Quattro pilastri per il benessere nel territorio: autonomia, vita quotidiana, socialità, civismo.
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