Confezionata dalla sartoria sociale Soleinsieme, la Bandiera della Pace è stata realizzata in un laboratorio confiscato alla mafia dalle donne vittime di violenza
Martedi, 08/04/2025 -
Della delegazione dell’Udi ricevuta presso l’Archivio Storico del Quirinale per gli 80 anni dell’associazione ha fatto parte anche Titti Federico, dell’Udi di Reggio Calabria, che ha portato a Roma la bandiera della Pace ricamata a mano. Una bandiera molto speciale in cui le amiche della sartoria sociale Soleinsieme hanno ricamato i nomi delle 21 Madri costituenti elette nel 1946 nell’Assemblea che ha scritto la nostra Costituzione.
La bandiera arrivata a Roma da Reggio Calabria è carica di significati simbolici.
Prima di tutto va sottolineato che è stata realizzata in un laboratorio organizzato in un locale confiscato alla mafia, uno spazio di creatività e riscatto che dal 2015 offre una seconda opportunità a donne vittime di violenza, in difficoltà e a madri sole nell’intento di attivare percorsi di inserimento lavorativo, inclusione sociale e autodeterminazione. Va specificato poi che l’idea guida è stata di confezionare una copia della bandiera realizzata nel 1947 per accompagnare la raccolta di 3 milioni di firme contro il riarmo.
“Giusy Nouri e le operatrici della cooperativa hanno accolto con entusiasmo la proposta di realizzare la bandiera - spiega Titti Federico dell’Udi di Reggio Calabria e componente del coordinamento nazionale dell’Udi - e hanno lavorato copiandola da una foto dell’originale, che è conservata nell’Archivio Udi di Modena. Con grande perizia e fantasia hanno poi pensato di ricamare i nomi delle Madri costituenti con l’orgoglio di far arrivare a Roma un messaggio di speranza e solidarietà in occasione dell’evento ‘Ottanta anni di storia delle donne in ordine alla vita democratica’ per celebrare 80 anni dell'Udi”.
Alla bandiera "hanno lavorato tre sarte e una ricamatrice - spiega Nuri - in una bella condivisione dei significati simbolici del progetto con le attiviste dell'Udi, con le quali ci siamo confrontate man mano che si procedeva nello sviluppo del lavoro”.
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