Lunedi, 10/06/2013 - Nel capoluogo giuliano la grande mostra che New York City sogna: attraverso 80 dipinti dal 1990 a oggi, è la prima in assoluto a raccontare in modo esaustivo il linguaggio del pittore surrealista.
Inaugurazione: venerdì 14 giugno 2013 ore 19 · Lux Art Gallery (via Rittmeyer 7/A)
Conferenza stampa: mercoledì 12 giugno 2013 ore 12.30 · Lux Art Gallery (via Rittmeyer 7/A)
S’inaugura venerdì 14 giugno alle 19 negli ampi spazi della Lux Art Gallery (via Rittmeyer 7/A) di Trieste, diretta da Giorgio Parovel, un’importante rassegna intitolata “Franco Manià da New York a Trieste” e curata dell’arch. Marianna Accerboni. Nel capoluogo giuliano sarà così visitabile la grande mostra che New York City sogna: attraverso 80 dipinti dal 1990 a oggi, è infatti la prima rassegna in assoluto a raccontare in modo esaustivo l’arte di questo pittore che, nato a Ronchi dei Legionari (Gorizia) nel ‘39, vive e opera nella sua città, dopo aver riscosso negli Stati Uniti un enorme successo. Ha infatti esposto in alcune delle gallerie più importanti degli Stati Uniti e i suoi quadri figurano in alcune delle collezioni più prestigiose degli States: tra i suoi collezionisti Agnes Gund, presidente emerita del prestigioso Museum of Modern Art (MOMA) di New York, nominata dal Presidente Barack Obama membro del Board of Trustees of the National Council on the Arts, e Joe Carol Lauder, vicepresidente del MOMA; nonché Leon Black, grande banchiere di origine polacca, responsabile del prestigioso fondo d’investimento Apollo nonchè collezionista di altissimo livello e proprietario di una selezionatissima raccolta, la cui gemma è l’Urlo di Munch (il dipinto venduto con la più alta quotazione mai raggiunta in un’asta). Per rendere più completa la comprensione dell’arte di Manià e dare adeguato risalto alla sua poetica e alla sua creatività, la rassegna sarà suddivisa in due fasi, ognuna delle quali con opere diverse: la prima si concluderà il 12 luglio (orario 17-20/ sab 15 giugno 10-13 e 17-20/ dom e merc chiuso/ info 3347231216).
Sensibilissimo e attraente per la morbida leggerezza dell’essere, riflessivo e vitale - scrive Marianna Accerboni - in lui fremono emozioni e sentimenti intensi, che, con grande, istintiva abilità, sa rivestire e tradurre in colore, segno, messaggio. In bilico fra surrealismo e figurazione neoromantica, vis onirica e introspettiva e linfa lievemente naive, il pittore Franco Manià sa consegnarci un universo ricchissimo, emozionale ed emozionante, che non finisce mai di stupire per quella raffinata e nel contempo “semplice” capacità del comporre fantastico, riflettendo sui confini che separano vita e morte, reale e irreale, che è stata propria dei grandi artisti dal lessico anticonvenzionale e visionario, da Dalì all’Arcimboldo, da Antonio Ligabue a Nathan.
Eccezionale e unico, vive appartato in provincia, nell’estremo Nord Est italiano, ma quando espone nella Grande Mela, il successo divampa: i suoi lavori vengono apprezzati e acquistati con grande entusiasmo da personaggi di altissimo livello quali Agnes Gund, presidente emerita del prestigioso Museum of Modern Art (MOMA) di New York, nominata dal Presidente Barack Obama membro del Board of Trustees of the National Council on the Arts, e Jo Carol Lauder, presidente dell’International MOMA Council; e ancora da Leon Black, grande banchiere di origine polacca, responsabile del prestigioso fondo d’investimento Apollo nonchè collezionista di altissimo livello e proprietario di una selezionatissima raccolta, la cui gemma è L’Urlo di Munch (il dipinto venduto con la più alta quotazione mai raggiunta in un’asta).
I lavori di Manià, realizzati prevalentemente a spatola e a pennello attraverso una tecnica personale, che assembla all’olio finiture in acrilico e intersezioni materiche di malta, sabbia, sassolini e colore, pennarello e collage, affascinano pure vari fiduciari del Consiglio del MOMA e diversi altri collezionisti, tra cui S. I. Newhouse”, editore da 7 bilioni di dollari, che acquistano anch’essi molte sue opere.
In particolare la celebre gallerista Abrams gli offre di rimanere a dipingere ospite in una sua villa nel New Jersey, spesato di tutto. Ma lui - conclude Accerboni - rifiuta e torna nella sua terra, che compare sovente, quale landa delle delizie in alcuni lacerti dei suoi quadri, quasi un momento di sospensione fatata e magica, nella drammaticità e nell’angoscia dell’esistere.
Franco Manià (Ronchi dei Legionari, Gorizia 1939) vive e opera nella sua città. Nato alla vigilia del secondo conflitto mondiale, non ha avuto l’opportunità di frequentare la scuola d’arte, ma la pittura è sempre stata la sua linfa vitale. Ha infatti approfondito con studi appassionati ogni aspetto del mondo dell’arte e della cultura. Autodidatta, ha iniziato fin da bambino con l’acquerello, ma molti anni fa, dopo un imprevisto, ha distrutto improvvisamente tale produzione. Vent’anni più tardi ha ripreso a dipingere con la tecnica a olio, su incoraggiamento del fratello Oriente. Temperamento intenso e riservato, per molto tempo non ha voluto mostrare i suoi dipinti al di fuori dell’ambito familiare. Vive da solo, con i fringuelli ai quali insegna a cantare e dipinge da sempre moltissimo, per soddisfare la sua personale passione. Ha esposto con grande successo di pubblico e di critica in alcune delle gallerie più importanti degli Stati Uniti e i suoi quadri figurano in alcune delle collezioni più prestigiose degli States. I suoi lavori sono ospitati in permanenza alla Lumen Gallery di New York.
Mostre personali recenti
1999 · Jan Abrams Fine Art Gallery, New York
2000 · Berry-Hill Galleries, New York
2003 · Jan Abrams Fine Arts Gallery, New York
2009 · Old and In the Way Galleries, Sebastopol, California (USA)
2011 · Lumen Gallery, New York
DOVE: Lux Art Gallery - Via Rittmeyer 7/a · Trieste
QUANDO: 14 giugno · 12 luglio 2013
ORARIO: 17 - 20/ sabato 15 giugno 10 - 13 e 17 - 20 / domenica e mercoledì chiuso
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