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Da Milano inizia il Viaggio per la Libertà delle migranti

Da Milano inizia il Viaggio per la Libertà delle migranti

Si chiama 'Un viaggio per la libertà' il progetto per la vera autonomia e il concreto inserimento socio culturale di donne migranti e richiedenti asilo firmato 'Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate'

Lunedi, 10/09/2018 - Riceviamo e pubblichiamo
"Un viaggio per la libertà", il progetto per la vera autonomia e il concreto inserimento socio culturale di donne migranti e richiedenti asilodi CADMI sostenuto da Prefettura e Fondazione Cariplo.

Il progetto di accoglienza per le donne migranti e richiedenti asilo nel territorio della città metropolitana di Milano, pensato e voluto da CADMI, ha acquisito due partner di rilievo: la Prefettura di Milano e Fondazione Cariplo.

Nel territorio metropolitano milanese ci sono molte esperienze attive di accoglienza per migranti e soggetti impegnati a dare assistenza alle donne in situazioni di emergenza. Mancava – sino a oggi – quell’esperienzaparticolare di intervento e di sostegno alla donna migrante rispetto alla violenza subita e ai traumi vissuti dall’inizio alla fine del percorso, con la metodologia e le pratiche proprie dei Centri Antiviolenza, elaborata per la prima volta da CADMI oltre 30 anni or sono.
I racconti delle donne sbarcate dalla ormai nota nave Diciotti ci confermano che non si può davvero più attendere nel dare risposte competenti, oltre che concrete.Oggi, quella competenza rivista e costantemente aggiornata viene messa a disposizione di donne migranti che hanno l’esigenza di un percorso di accompagnamento per raggiungere le autonomie fondamentali per dare compimento alla loro ricerca di libertà.

Grazie a una importante donazione privata e alla concessione in comodato d’suo gratuito di un immobile, adeguatamente ristrutturato, CADMI ha potuto progettare Un viaggio per la libertà, con il fondamentale intervento di Prefettura di Milano e l’ulteriore contributo economico di Fondazione Cariplo.

Obiettivo del progetto, che avrà inizio da ottobre prossimo, è il raggiungimento delle tre autonomie fondamentali per il futuro delle donne accolte:
Autonomia emotiva: una casa protetta, con operatrici esperte (educatrici e psicologhe) presenti h24; percorsi psicologici con psicologhe esperte di gestione del trauma, individuali e di gruppo.
Autonomia economica: con il supporto dello sportello lavoro di CADMI e grazie a varie possibilità di formazione, le donne ospiti potranno ambire alla propria autonomia economica.
Autonomia abitativa: grazie ai passaggi precedenti, la conclusione del progetto di ogni donna arriverà con la conquista dell’autonomia abitativa per un vero inserimento nella nostra società.
“Noi ci abbiamo creduto e, grazie alle donne che ci sostengono da sempre, abbiamo potuto iniziare a pensare di realizzare questo progetto. Oggi, con la collaborazione del Prefetto Lamorgese e con il contributo economico di Fondazione Cariplo, sappiamo che il progetto potrà procedere speditamente, come auspicavamo. La realtà sta confermando quello che ipotizzavamo. Sempre più donne rifugiate necessiteranno, per poter vivere un futuro sereno e libero, di affrontare seriamente i traumi causati dalle violenze subite. Noi ci siamo e, come nostra abitudine, faremo tesoro dell’esperienza per condividere le buone pratiche con chi agisce come noi sui territori” – dichiara l’Avvocata Manuela Ulivi, Presidente della Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate -CADMI.

Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano
Via Piacenza, 14 - Milano
02 55019609

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