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Curiosità

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Beijing 2008 / 7 - L’anno del topo e le Olimpiadi tibetane

Piera Francesca Mastantuono Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2008

ANNO DEL TOPO



Quest’anno, secondo lo Zodiaco cinese, è l’anno del topo; una leggenda cinese vuole che il topo sia stato il primo animale ad accorrere all’appello del Buddha morente (secondo la convinzione che lo Zodiaco sia formato in base all’arrivo di ciascun animale al suo capezzale).

I cinesi nutrono da sempre ammirazione per il temperamento del topo e riconoscono i nati sotto questo segno facilmente: sono amici amabili, colleghi laboriosi, parenti devoti, hanno un vasto campo di interessi e si entusiasmano facilmente per le novità.

Passando dall’astrologia alla cronaca degli ultimi tempi si legge con amara ironia di una vera invasione di ratti nella città (un’emergenza sanitaria che è seconda solo all’inquinamento). Il rapporto topi – uomini è talmente elevato da aver raggiunto la proporzione di 7 topi per abitante. Dal 26 febbraio si è dovuto procedere alla derattizzazione straordinaria e sistematica, anche in vista delle prossime Olimpiadi.

Il topo è stato di nuovo il più svelto, ma stavolta i cinesi non sembrano ammirati.





OLIMPIADI TIBETANE



Esclusi dalle Olimpiadi di Pechino i tibetani hanno deciso di fare le loro prime (e probabilmente ultime) Olimpiadi Tibetane, a Dharamsala, cittadina dell’India del Nord, proprio sotto casa del Dalai Lama. Il logo della competizione consiste in due figure che ballano sopra i cinque cerchi olimpionici; niente sponsor, ma in compenso si offrono corsi di miracoli, di ipnosi, di ricerca del vuoto e quant’altro si possa desiderare. È stato allestito il villaggio olimpionico, pochi servizi, poco cibo ma tanti cellulari, ed un unico slogan “Un mondo, tanti sogni” in contrasto con quello di Pechino “One world, one dream” (Uno mondo, un sogno). L’organizzazione è risultata efficiente pur nella carenza di mezzi: un medico, Catherine Shuetze (in realtà veterinaria australiana nonché responsabile delle finanze delle Olimpiadi tibetane); un ideatore della manifestazione, Lobsang Wanygal , impresario di una casa di produzione. C’è stata anche una torcia olimpionica che ha viaggiato per 12 città tibetane, e sono stati messi in palio dei premi in denaro per i vincitori. Wanygal, pur non sapendo di trovare o meno i soldi ha detto “L’importante è cambiare”. Perché queste Olimpiadi nonostante tutti i se e i ma del caso sono una novità, ed è per questo che i concorrenti (21 uomini e 7 donne), anche se hanno figli, o un’attività in proprio, o niente, credono in questo cambiamento e hanno tentato di rendere la novità una tangibile realtà.





(12 agosto 2008)

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