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Culture Indigene di Pace  Ri-educarsi alla partnership

Culture Indigene di Pace Ri-educarsi alla partnership

cultura matriarcale - Tornare a società non sessiste e non gerarchiche con nuovi modelli educativi. I temi della cultura matriarcale nel secondo convegno internazionale dell’Associazione Laima

Domenica, 14/04/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2013

Ri-educarsi alla partnership! per una visione non sessista, non violenta e interreligiosa della società, che insegni la cura, la reciprocità e il nutrimento, al posto del dominio, e ristabilisca un ordine simbolico di parità nel linguaggio e nelle relazioni. Un obiettivo ambizioso che l’Associazione Culturale Laima ha individuato per la seconda edizione del convegno internazionale “Culture Indigene di Pace. Ri-educarsi alla Partnership!”, dal 26 al 28 aprile a Torino, dove si incontreranno le principali studiose/i e attiviste/i sugli studi matristici e matriarcali ma anche formatrici e formatori in un percorso di coeducazione rivolto a donne e uomini per una nuova visione della società. Riannodare il legame con le società di pace offrirà stimoli interessanti per superare la mistificante rigidità di ruoli, insita nei sistemi androcratici, che nella violenza di genere ha uno degli effetti più persistenti e drammatici. Per dirlo con la sociologa americana Riane Eisler - autrice dei bestseller ”Il Calice e La Spada” e “Il Piacere è Sacro” - e i suoi studi sulla partnership: all’interno di collettività che hanno “concettualizzato in forma femminile i poteri che regolano l’universo, le donne non sono considerate inferiori e in queste società sono stimate qualità come: affettuosità, compassione e non violenza”.

“Ri-educarsi alla partnership - spiegano i curatori Morena Luciani e Alessandro Bracciali - non significa solo ricercare la parità di genere, ma come insegnano le società matriarcali, ristabilire un’uguaglianza tra tutti gli esseri viventi e una dimensione eco-spirituale in cui il mondo torni ad essere percepito come Madre. Per questo vogliamo approfondire i valori educativi che sorreggono questi modelli sociali, con lo scopo di ri-educarci tutti e tutte ad una cultura di pace”. Testimonianze e studi specifici confermano che la pace si raggiunge solo all’interno di società non sessiste e non gerarchiche, quasi a ricordarci che una volta incrinato quel primo equilibrio, tutta la struttura socio-economica-culturale ne fa le spese. “Siamo la prima generazione di donne - spiega Luciana Percovich, studiosa delle mitologie pre-patriarcali - che sa che società ugualitarie e pacifiche sono esistite nella storia, prima dell’affermazione dei sistemi patriarcali fondati sul dominio e la guerra, e che numerosi popoli indigeni a tutte le latitudini ancora vivono in sistemi matriarcali. Quest’anno avremo un’altra testimonianza diretta, dopo le donne Moso dello scorso anno, che ci farà conoscere la cultura juchiteca (Messico), una cultura urbana matriarcale contemporanea. E al Convegno sarà finalmente disponibile in italiano il libro di Heide Goettner-Abendroth, ‘Le Società matriarcali.

Studi sulle culture indigene del mondo’, in cui sono raccolti gli studi su decine di culture matriarcali, frutto del lavoro e della presa di parola anche di ricercatrici e ricercatori indigeni”.

Il valore del dono materno nell’ edificazione di una società di pace sarà un tema centrale per le sei le conferenze in plenaria e i sei i workshop che avvicineranno i/le partecipanti a nuovi approcci educativi e relazionali, alla conoscenza dell’influenza del linguaggio e della mitologia nel nostro agire, ai valori di una decrescita possibile che tenga saldi i valori della cura e della manutenzione del mondo. Parteciperanno autorevoli esperte/i da tutto il mondo: Starhawk, (Usa), Rosa Martha Toledo Martinez (Messico), Riane Eisler (Usa), Kathy Jones e Mike Jones (Regno Unito), Genevieve Vaughan (Usa), Ana Maria Estrada (Guatemala), Miriam Subirana (Spagna), Pepe Rodriguez (Spagna), Luciana Percovich, Mario Bolognese, Chiara Zamboni, Francesca Rosati Freeman, Daniela Degan, Marco Deriu, Nadia Nardi, Maura Raviola (Italia).

Il convegno vuole coinvolgere donne e uomini perché, come aggiunge Alessandro Bracciali: “Oggi siamo ad un importante bivio nell’arco della nostro cammino evolutivo e noi uomini dobbiamo avere il coraggio, l’umiltà, la saggezza di tornare indietro sui nostri passi. Quando l’uomo si allontanò dalla venerazione dei simboli femminili come potenze generatrici e nutrienti della vita, decise di abbandonare la saggezza che lo teneva connesso alla vita in un rapporto di rispetto, benedizione e armonia. Da allora la componente maschile, che aveva scelto la via della prevaricazione, decise implicitamente di rinunciare a vivere gioiosamente e da pari”.

Il convegno internazionale “Culture Indigene di Pace. Ri-educarsi alla Partnership!” (Torino, 26-28 aprile presso Palaginnastica – via Pacchiotti 71) è proposto dall’Associazione Culturale Laima nata a Torino come tributo a Marjia Gimbutas per diffondere la cultura matristica, centrata sui valori della cura e della mutualità con il patrocinio dell’Assessorato alle Pari Opportunità e dell’Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Torino. È stato realizzato grazie a donazioni private e a una rete di persone impegnate nello studio di nuovi e più equi modelli di esistenza. Non ha ricevuto finanziamenti pubblici.



Informazioni e iscrizioni:

http://www.associazionelaima.it/2013/#href182

www.associazionelaima.it

tel.340 62 20 363

Facebook: Culture Indigene di Pace









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