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Cultura e genere, un binomio per il cambiamento

Cultura e genere, un binomio per il cambiamento

Mantova - Uno specchio ‘interessante e complesso di quel che pensano le donne della loro situazione lavorativa, territoriale e politica’

Ribet Elena Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2008

Uno specchio ‘interessante e complesso di quel che pensano le donne della loro situazione lavorativa, territoriale e politica’; questo in sintesi il contenuto del volume della sociologa Stefania Carnevali a cura di Grazia Cotti Porro, Consigliera di Parità di Mantova. L’idea, nata per ‘trasferire i temi (della parità e delle discriminazioni) da un ambito strettamente giuslavoristico a quello più vasto del cambiamento ‘culturale’, ha portato alla distribuzione di un questionario al Festivaletteratura 2006. La risposta delle donne è stata forte, evidenziando il desiderio di dire e di esprimersi.
Tra i temi, la percezione del territorio, visto come ‘sfavorevole’ dal 54% delle donne coinvolte (con giudizio più severo da parte delle giovani tra i 26 e i 35 anni).
Il 22,5% ritiene che il proprio territorio offra le possibilità di frequentare buoni corsi di formazione professionale; il 10,7% che il proprio territorio dia la possibilità di cambiare abbastanza facilmente il lavoro. A questi dati si accosta l’altra faccia della medaglia, per cui il 21% ritiene che persistano pregiudizi riguardanti il lavoro femminile, e il 36% che la maternità sia considerata un ostacolo all’attività lavorativa delle donne.
Alla domanda ‘Lei ritiene che un’amministratrice potrebbe gestire in modo migliore la vita pubblica della Sua città?’ l’89% risponde di sì. Perché viene riposta fiducia nelle potenzialità femminili? Per metà delle intervistate la ragione risiederebbe in una maggiore sensibilità, maggior senso pratico (17,95%), maggior lungimiranza (16,67), maggior senso del dovere e minor arrivismo. Il 96% del campione ritiene che la presenza femminile sia necessaria, per avere un nuovo punto di vista.
Interessante la sezione sull’eticità. Qualche suggestione: ‘La donna è più eticamente corretta perché madre’; ‘il patriarcato è di per sé immorale’; ‘spesso le donne si dimenticano di essere tali quando ottengono il potere’; ‘le donne che arrivano al potere ragionano come gli uomini’.


(15 aprile 2008)

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