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Cultura del rispetto

Cultura del rispetto

Risolvere i conflitti - Un progetto dell’associazione Ossigeno onlus

Ferraguti Isa Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2008

Secondo l’ISTAT, il fenomeno della violenza in Italia si declina al plurale: vio-lenza di genere, in ambito familiare e nelle relazioni affettive, abusi sessuali sui minori, stalking, violenze fisiche e psicologiche verso soggetti di diverso orien-tamento sessuale o membri di minoranze etniche e culturali.
Il progetto dell’Associazione OSSIGENO onlus intende affrontare il fenomeno delle violenze attraverso la diffusione della cultura del rispetto. Svilita, resa banale, la parola “rispetto” oggi appare svuotata di significato: è urgente quindi rivalutarla e utilizzarla come antidoto alle violenze che sembrano regolare le re-lazioni interpersonali.
Il rispetto è il limite alle libertà individuali, elemento essenziale per la convi-venza civile, e postula regole condivise per salvaguardare la minoranza dalla maggioranza e la libertà del singolo rispetto al proprio gruppo di appartenenza.
Capire la qualità del rapporto tra uomo e donna, i conflitti intergenerazionali, le diverse culture, il rapporto con la violenza, la formazione dei processi di esclu-sione, o d’involuzione, o di atteggiamenti e comportamenti verso coloro che sono percepiti come “diversi” per sesso, orientamento sessuale, etnia, religione, pro-venienza geografica, condizione economica e professionale, condizione fisica e mentale: questo è lo spazio educativo in cui occorre intervenire per offrire agli adolescenti la consapevolezza, responsabile e solidale, della loro appartenenza ad una comunità.
Il progetto dell’Associazione OSSIGENO offre a 7.000 studenti, dai 14 ai 18 anni di 6 città e 4 Regioni, insieme a docenti e famiglie, una chance per discute-re sull’esigenza di proporre nuovi modelli di convivenza fondati sull’uguaglianza delle persone e sui valori della laicità e della democrazia.
Il filo conduttore è, dunque, il rispetto e i suoi valori. E la scuola pubblica, obbligatoria, pluralista e laica, è chiamata a condividere il progetto attraverso l’educazione al rispetto per i cittadini di domani, garantendo un’occasione stra-ordinaria per confrontarsi, per conoscere e conoscersi e scoprirsi tutti membri della stessa specie: l’umanità.

(25 marzo 2008)

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