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Cuba. Incontro a nuovi cambiamenti*

Cuba. Incontro a nuovi cambiamenti*

Oggi il Presidente Raúl Castro si pronuncerà sulle modifiche della legge sulla migrazione

Venerdi, 23/12/2011 - C’è grande aspettativa tra la popolazione dell’isola che potrebbe vedere rivoluzionata tutta la complessa regolamentazione riguardante l’uscita e l’entrata dal paese. Dovrebbero essere infatti aboliti i cavillosi permessi fino ad oggi necessari, e a sparire sarebbe anche la figura giuridica dell’“emigrante definitivo”. Il settore turistico sarebbe quello maggiormente beneficiato da questo cambiamento ma i più interessati sono sicuramente i cittadini che hanno parenti all’estero e gli stessi emigrati che, insieme ai loro discendenti, risultano essere due milioni (11,2 milioni è la popolazione dell’isola), residenti in 40 paesi.

Il provvedimento potrebbe inoltre riorientare gli equilibri politici con il potente vicino, gli Stati uniti, dove vivono l’80% dei cubani che hanno deciso di lasciare l’isola.

Dall’inizio della rivoluzione castrista il tema della migrazione dal paese è stato tra i più delicati e complessi. Da parte del governo in carica, si è cercato di evitare fughe di massa verso le ‘attrazioni’ e le ‘sirene’ del capitalismo e di non perdere il capitale umano formato con ingenti investimenti a carico dello stato, com’è il caso dei medici, gli artisti, gli sportivi.

Il caso dei medici è emblematico rispetto al conflitto politico tra i due paesi: negli anni ’60 il governo statunitense mise in atto una massiccia campagna per pregiudicare la rivoluzione castrista e attirò a se migliaia di specialisti dell’isola caraibica; ne restarono a Cuba solo 3.000 mettendo in ginocchio l’intero sistema sanitario. Oggi i medici sono 76.000 e coprono anche settori di eccellenza con una professionalità di alta qualità, internazionalmente riconosciuta. Inoltre un importante settore riguarda i medici e gli infermieri cubani impegnati in missioni all’estero; sono oggi più di 37.000 in 77 paesi e generano un ingresso annuo di 6 milioni di dollari oltre a una positiva immagine di impegno a favore delle popolazioni più povere, il tutto grazie all’efficace sistema di cooperazione e interscambio internazionale sanitario messo in piedi da Cuba soprattutto nei paesi latinoamericani e africani. Tre importanti esempi di questi interventi sono le missioni ad Haiti intensificatesi dopo i disastri del terremoto; lo scambio con il Venezuela tra brigate mediche nei quartieri più poveri e il petrolio; la Misiòn Milagro che ha permesso a migliaia di latinoamericani che non potevano permetterselo chirurgie e cure oftalmiche. Nel 2006 gli USA misero in atto un altro tentativo destabilizzante dichiarandosi disponibili a concedere permessi e visti a tutti questi professionisti e ai loro familiari, che ha portato alla ‘fuga’ di più di 1.500 di essi. L’intervento di Raúl Castro potrebbe quindi essere diversificato per questo settore così ‘delicato’ per l’intera immagine internazionale del suo governo.

Di fatto il tema della migrazione è centrale nelle conversazioni private e pubbliche a Cuba e condiziona fortemente il dibattito politico. Fino ad oggi infatti per uscire del paese c’è bisogno di un invito all’estero e di una concessione da parte del governo che viene data o non data, di volta in volta, caso per caso, e per un periodo limitato. Questo costringe chi riuse ad andare all’estero con la prospettiva di un lavoro a rompere tutti i ponti con il paese di origine.

Il provvedimento seguirebbe le indicazioni del VI Congresso del partito comunista tenutosi ad aprile 2011 e che ha portato ad aperture verso il mercato, alla compravendita di automobili, alla possibilità di aprire piccole attività imprenditoriali private, di accedere al credito, di possedere fino a due case di proprietà, di fare assunzioni private di lavoratori, alla concessioni di appezzamenti agricoli statali in usufrutto decennale. Le riforme prevedono anche un forte taglio di lavoratori statali che dovrebbero ricollocarsi nei settori imprenditoriali favoriti dalla nuova legislazione.

Cuba si avvierebbe così verso una nuova tappa della sua storia che includerebbe anche il complesso tema degli spostamenti dei cittadini.



*In collaborazione con Gianni Tarquini

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