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Cu arriva ietta vuci - di Mirella Mascellino

Cu arriva ietta vuci - di Mirella Mascellino

Emma Dante e Mila Spicola: il teatro civile dedicato alla Munnizza di Palermo

Martedi, 09/03/2010 - Emma Dante e Mila Spicola, due donne del sud, hanno ideato un momento di teatro civile in cui si alternano voci di attori, di scrittori e di cittadini comuni, in modo che Cu arriva ietta vuci, per dirla nella lingua madre! Da un anno o più si è sperimentato questo nuovo modo di comunicare e riflettere insieme sui disagi, sulle tragedie, sulla memoria, su tutto ciò che riguarda e attraversa la vita delle persone comuni che vivono la città di Palermo e ne sentono l’indifferenza, la solitudine, l’assenza di spazi per il confronto civile e di istituzioni che si adoperino a valutare e a risolvere i problemi con razionalità e determinazione. Lo spazio lo ha messo a disposizione Emma Dante, regista palermitana tra le più apprezzate e interessanti del Teatro attuale, con la sua Vicarìa. Per chi non sapesse cosa sia la Vicarìa: è uno spazio privato, uno scantinato, il teatro di Emma, perché nella sua città lei non ha avuto finora un Teatro. Tuttavia questo spazio diventa il teatro dei cittadini che vogliono partecipare alle discussioni lanciate da Emma e Mila sulle urgenze metropolitane, sui bisogni e i sogni dei cittadini. Un modo nuovo e facile per incontrarsi, riunirsi, pensare, parlare, confrontarsi e trovare soluzioni da proporre a chi governa, da parte di chi vive la città e non la sente più sua, e la vede morire di giorno in giorno nell’indifferenza politica e sociale, nell’abbandono, nella resa del cittadino che si sente solo e ignorato nelle sue richieste, nelle sue urla di dolore che sono le urla di una città spenta e sorda che rischia il collasso e la morte, pur avendo al suo interno tante vite straripanti di emozioni, propositi, progetti, talenti e sogni da realizzare. Domenica 31 gennaio Cu arriva ietta vuci era dedicato alla Munnizza di Palermo. L’assedio vissuto qualche mese fa dai rifiuti ammucchiati in ogni strada sia della città popolare che della città borghese, mettendo a dura prova la vita normale e quotidiana. Mila Spicola, architetto, insegnante, militante e cittadina palermitana ha scritto i testi: Voci vuci letti da quattro attori della compagnia Sud Costa Occidentale di Emma Dante. Immagini di Palermo insidiata dalla munnizza, a cura della Compagnia Quartiatri, venivano proiettate nella sala, per la memoria collettiva, la munnizza rappresentata dagli attori, nelle vesti di sacchi neri, schernita dalle parole taglienti o indifferenti, ma sempre ironiche, rappresentate di volta in volta da chi Palermo la vive o da chi la visita o da chi ne vede solo il lato mondano, frivolo e conveniente. Ma la Palermo dolente di chi ogni giorno deve farci i conti nella vita quotidiana fatta di munnizza irrisolta è la città vera di chi si sente impotente e solo di fronte alla città purulenta dei rifiuti. La città di Giorgio Vasta che ora vive a Torino, ma che ritorna nella sua Palermo. Ha letto un suo racconto La visione delle ossa aride, la città dell’infanzia e di sempre, dalle carcasse degli animali per terra, tutt’uno con la strada, come fossili, segni di preistoria e di torpore. Cu arriva ietta vuci ha intervistato, tramite Sabrina Provenzano di Anno zero, l’ex Dirigente della Regione siciliana Nino Genchi che spiega le logiche e i vizi di una regione che dovrebbe risolvere il problema rifiuti, potendo utilizzare le risorse che da essi derivano in termini economici e sociali, solo se la volontà politica fosse guidata dal buonsenso e dal bene comune come fine ultimo e primo.

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