La scorsa settimana cinquantadue deputati del Pd hanno votato contravvenendo alla disciplina del proprio gruppo parlamentare, ma andando incontro al diritto delle donne di rendere effettiva la scelta di una maternità in piena e convinta consapevole
Giovedi, 20/06/2013 - Di fronte al continuo e costante aumento del numero dei medici obiettori, a cui in virtù della 194 è consentito appellarsi ala propria coscienza per non effettuare le interruzioni volontarie di gravidanza, sono in atto una serie di iniziative pubbliche in tutta Italia, finalizzate a determinare una mobilitazione in difesa della legge che sancì nel 1978 la legalizzazione dell’aborto. Mozioni ed ordini del giorno presentati nei singoli consigli regionali, petizioni in rete, manifestazioni e sit in di protesta, incontri e convegni scientifici, pur dimostrando una volontà specifica delle donne a perseguire la tutela della legge 194, quale complesso normativo a garanzia di una maternità libera e consapevole, nel contempo si scontrano contro il dato oggettivo di regioni ove gli obiettori raggiungono percentuali addirittura superiori al 90%. Conseguentemente appare sempre più urgente ed impellente la necessità di porre mano a nuove disposizioni normative, che rendano effettivo il servizio di interruzione volontaria di gravidanza presso gli ospedali pubblici o privati convenzionati.
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