Versione Santippe - Mia madre mi ha sempre detto 'Chi è avaro coi danari lo è anche nei sentimenti'....
Camilla Ghedini Sabato, 30/05/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2015
Dopo l'ennesimo schiaffo morale, oggi mi dedico alla tirchieria! In cui non v'è dubbio che tutti si imbattono, tirchi compresi, e allora sai che guerre! Mia madre mi ha sempre detto 'Chi è avaro coi danari lo è anche nei sentimenti'. Mio padre ha sempre ribattuto 'Meglio non avere cose da difendere, tranne la propria dignità', che tradotto significa meglio non accumulare, meglio non avere un'ambizione sfrenata, meglio non 'arricchirsi' perché si perde la libertà, perché l'obiettivo diventa il portafoglio. E lui, papà Alfio, che di cose importanti ne ha fatte un bel po', è riuscito a vivere così, condividendo tutto in nome di un principio sacrosanto: 'Quel che non serve a te, serve a qualcun altro'. Leggi: 'Vivi dell'essenziale e con decoro, e se hai la fortuna di avere di più, dallo ad altri'. Seppure talvolta imbrigliata in questo Vangelo laico, ho effettivamente sempre avuto disprezzo per gli avari, che poi, che vita fanno? A contare pezzi di carta e monete. Ma per cosa? Non c'è bisogno di leggere il capolavoro di Molière, L'avaro appunto, per sapere che la 'roba' porta solitudine e incapacità di vivere relazioni normali. Penso ai tirchi come alle persone ossessionate dalla dieta. I primi contano i danari, i secondi le calorie. I primi guardano al segno più, gli altri al meno. Entrambi vivono male. Io, una volta, decisa a dimagrire, ho fatto una scheda con la mia alimentazione settimanale. Pensavo di potercela fare con 1200 calorie al giorno e così non ho mangiato un piffero per quasi un mese, durante il quale ho trascorso molto tempo a letto perché troppo debole per alzarmi. E in uno di quei giorni, adrenalinica perché sarei andata a fare la spesa, davanti a un sacchetto dell'aspirapolvere inserito nella lista, ho cercato non il prezzo, non i modelli compatibili, ma... la quantità di calorie! Da quel momento, ritrovata la ragione, ho deciso che nei periodi in cui ingrasso apprezzo le donne in carne; quelli in cui dimagrisco, le filiformi. In un modo o nell'altro, sto nei miei 'panni'. Ecco perché mi chiedo come un tirchio - che spesso risparmia proprio sulla qualità dei prodotti da mettere in tavola - non si accorga di essere tale! Non riesca a porre rimedio a questo 'disturbo', perché è un disturbo!! Qualche esempio con 'connubio'. Vai a prendere il caffè con qualcuno per lavoro. Dopo che tu hai ordinato ti dice che no, lui non desidera niente, che è a posto così. Poi mentre tu mangi un cornetto con la crema, perché hai fame, lui deglutisce all'unisono con te, perché col cavolo che non voleva nulla, il punto è che temeva di doverti offrire la colazione! Ma la soddisfazione del 'risparmio', dico io, vale la poco dignitosa 'figuretta' e soprattutto il sacrificio? Ancora, vai al cinema, e prima di entrare in sala prendi i pop corn e la Coca Cola, e una volta seduta trovi una tua ex compagna di classe che i pop corn non solo li ha portati da casa, ma proprio se li è fatti in casa! E con che occhi compiaciuti te lo dice, dandoti della scema perché 'hai buttato via i soldi'! Allora, io penso, meglio avere qualche chilo di più e le tasche vuote ma sapere ridere. Perché i chili in meno e le monete in più la vita non la riempiono, semmai la dimezzano. Perché nel frattempo si è rivelata la propria ingenerosità e si è persa la libertà. Acquisendo, questo sì, ogni giorno un po' più di solitudine.
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