Attraverso il Museo dedicato a Luciano Berruti incontro con Jacek Berruti e con Elena Martinello, digital manager che promuove un progetto di ciclismo al femminile
Sabato, 20/01/2024 - Jacek Berruti, suo fratello Leszek, Zofia kwitek Wroclaw, madre dei due, ed Elena Martinello, moglie di Jacek, tutti appassionati di ciclismo, costituiscono le pietre miliari del Museo Berruti, dedicato a Luciano, un ciclista storico, noto a livello internazionale come l’eroico. Incuriositi dall’insegna notata transitando sulle strade limitrofe, preso un appuntamento, siamo andati a visitarlo e, sia le bici e gli altri oggetti, sia l’incontro coi gestori, sono stati una bella scoperta. Il museo si trova a Cosseria (provincia di Savona), paese di poco più di mille abitanti, crocevia di sentieri che portano verso i boschi della Val Bormida, il mare e le Langhe, e custodisce pezzi rari e pregiati. Alla vasta collezione di biciclette e di cimeli, che spaziano dal velocipede alla moderna bicicletta, si aggiungono magliette vintage indossate dai corridori, tra cui quelle di Moser e Bartali, scarpe, articoli di giornale, foto, quadri, tazze e altri oggetti di uso personale. Divenuto un punto di riferimento per il ciclismo vintage mondiale, il museo attraversa la storia del ciclismo dall’Ottocento ai giorni nostri: vi si possono scoprire dalla Draisina, alla bici di Moser, dalla cyclette con cui la principessa Sissi d’Austria si teneva in forma al biciclo, dalla Colnago di Franco Ballerini (ex commissario tecnico), alla Peugeot di Petit Breton, fino a quella personale di Luciano del 1907, all’automoto di Bottecchia e persino la bicicleta volante (costruita proprio con le ali!).
La grintosa nuora, appassionata ciclista, ci ha parlato della sua iniziativa dedicata alle donne… In Liguria da 5 anni (per il matrimonio con Jacek Berruti), Elena Martinello proviene da Vicenza ed è una digital manager (lavora tra Internet e social media) freelance, che promuove un progetto di ciclismo al femminile. Non possiamo fare a meno di chiederle anzitutto l’approccio delle donne con la bici… Il senso del Museo della Bicicletta
A Jacek Berruti, presidente dell’associazione Veloretro, chiediamo il senso di un Museo della Bicicletta…
“Il museo nasce nel febbraio 2010 su spinta del Comune, di concerto con la Regione, per dare spazio alla collezione di bici e cimeli di ciclismo storico di mio padre Luciano. La mission prevalente è comunicare, e far sì che continuino a fare da volano i valori del ciclismo del passato, che anche oggi si riflettono sulla vita quotidiana: onestà, tenacia, caparbietà, forza di volontà. Questo museo è un luogo magico che sprigiona passione e intendiamo portarlo avanti con tutte le nostre forze”.
Cosa gli servirebbe per essere potenziato?
“Per allestirlo abbiamo lavorato molto, alcune bici le conserviamo a casa, giacché necessitiamo di ulteriori spazi (la superficie è di circa 150 mq). Al momento il museo è a gestione familiare: viene aperto solo su appuntamento. Servirebbero i fondi, così come del personale fisso. Noi viviamo di ciclismo, lo seguiamo con interesse in ogni sua sfumatura, ma desidereremmo ampliare la squadra di volontari: ne servirebbero di preparati e appassionati, a tempo pieno, affinché il museo si possa aprire tutti i giorni, week end compresi”.
Chi sono i visitatori-tipo di questo museo?
“Si passa dall’appassionato che conosce tutto sulle bici del passato, a partire da quelle dell’Ottocento, al curioso attratto dall’insegna sulla strada. In genere quest’ultimo rimane sorpreso perché non si aspetta, una volta varcata la soglia, di trovare tante testimonianze”.
Cosa conservate con maggior orgoglio?
“Il patrimonio di informazioni, equivalente al valore delle bici, è materiale molto prezioso. Teniamo particolarmente, per ovvi motivi sentimentali, alla bici di mio padre, la numero 1, che ha solcato le strade di tutto il mondo. Parliamo molto volentieri di due personaggi, Ottavio Bottecchio, friulano, primo vincitore italiano del Tour de France e Gino Bartali, esempio di vita per tutto il mondo: il suo nome è scritto nel Giardino dei Giusti di Gerusalemme per le gesta eroiche di uomo, prim’ancora che di sportivo”. Conservate anche la bici di Francesco Moser… “Moser, intervenuto alla sua inaugurazione, è il padrino del museo. È un amico di famiglia, poco tempo fa è passato a trovarci a casa, ma rappresenta soprattutto una bella fetta del ciclismo agonistico italiano: è uno dei plurivincitori più affermati al mondo.
Jacek insieme a Giancarlo Brocci (fondatore dell’Eroica) è autore del libro, “Luciano Berruti” (SL Edizioni), corredato di foto significative, in cui si ripercorre la vita del protagonista e i suoi entusiasmanti tour per il mondo. La vita di Luciano viene raccontata anche nel film di Marco Rimondi, “L’Eroico” (2018), dal servizio Rai “Se collezionando” e dal documentario, “Veloretro”. Sito a Cosseria (SV) in Località Bosi n. 1, Il museo è visitabile su appuntamento tramite il sito web: www.veloretro.it dove, oltre a informazioni, si trova anche una nutrita galleria fotografica www.ridelikeagirlproject.com è il sito del progetto di Elena Martinello
Floriana Mastandrea
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