Martedi, 22/10/2013 - Le vene varicose o varici sono una delle patologie che affliggono gli arti inferiori più diffuse: ne soffrono circa il 25% delle donne, in differente e varia misura: sofferenze che spaziano da capillari alle vene varicose fino a giungere a complicanze più pericolose come trombosi e ulcere.
La nuova T.R.A.P., acronimo di Tridimensional Regenerative Ambulatory Phlebotherapy, nasce proprio dalle ricerche avanzate in medicina estetica, per risolvere il problema annoso delle varici, con una terapia tridimensionale e rigenerativa: infatti, può ben definirsi come una terapia che si basa su di una specifica metodica iniettiva, dunque non obliterativa, la quale agisce sulle pareti dei vasi del circolo perforante e superficiale.
La TRAP, sotto ogni punto di vista e nel settore specifico delle insufficienze venose e per contrastare le vene varicose, è la fleboterapia meno invasiva, dove, per rinforzare la parete, ridurre il calibro delle vene e ripristinare la continenza valvolare vengono iniettati in tutti i vasi visibili a occhio nudo e con la tranilluminazione, una soluzione sclerosante a concentrazione non obliterativa, in quantità sufficiente a raggiungere le vene perforanti.
Importante è chiarire che le vene varicose o varici vanno trattate prima dell'insorgere della patologia, valutando con attenzione tutti i potenziali sintomi come le gambe "senza riposo", il senso di pesantezza alle gambe, formicolii, bruciori e dolori agli arti inferiori, gonfiore alle gambe soprattutto alla sera, crampi notturni, dolori e fastidi agli arti inferiori che diminuiscono se si cammina e la presenza di capillari visibili.
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