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Cosa si nasconde dietro al Family Day - di Stefania Guglielmi UDI (Unione Donne in Italia)

Cosa si nasconde dietro al Family Day - di Stefania Guglielmi UDI (Unione Donne in Italia)

Al di là degli slogan e dei discorsi da palco, quella cui ha assistito l'Italia, sabato 30 gennaio 2016, è una grande prova generale di come si costruisce un sentimento collettivo di odio razziale......

Venerdi, 05/02/2016 -
Al di là degli slogan e dei discorsi da palco, quella cui ha assistito l'Italia, sabato 30 gennaio 2016, è una grande prova generale di come si costruisce un sentimento collettivo di odio razziale.

Non inganni il fatto che non si parlava formalmente di razza.

Né inganni il fatto che non si stigmatizzavano espressamente le persone omosessuali.

A ben vedere, in realtà, solo a quello mirava, il Family Day: a stigmatizzare un gruppo di persone non per gli atti che compiono ma per quello che sono e per gli effetti che, presuntivamente, il loro modo di essere potrebbe produrre. Ciò che, appunto, significa 'razzismo'.

Andiamo con ordine.



Il Family Day vuole apparentemente celebrare la famiglia e difendere i bambini.



Sennonché, il dichiarato rifiuto del DDL Cirinnà circoscrive il raggio d’azione.

Il FD, infatti, non celebra la famiglia, ma stabilisce cosa è famiglia: quella composta da un uomo e una donna.

Il FD non vuole proteggere i bambini, ma vuole chiarire quali bambini hanno dignità di esistere: i figli delle coppie eterosessuali. E ciò a prescindere da come sono venuti al mondo ed in quali condizioni vivano.

Il FD non stigmatizza la gestazione per altri in quanto tale, ma solo quella a cui ricorrono le coppie di uomini. Il FD pertanto è a favore della GPA, purché vi ricorrano le coppie eterosessuali.

Pertanto, è chiaro che l’obiettivo del FD è punire le persone omosessuali a causa del loro orientamento. Questo è razzismo.

Il FD, infatti, non parla dei bambini abbandonati dai genitori (eterosessuali) che languono in istituti e impazziscono tra una famiglia affidataria e l'altra. Non parla dei minori non accompagnati buttati dai loro genitori sul suolo italiano col miraggio di offrire loro una speranza di vita, ma che poi si perdono, scompaiono.

Il FD non parla della violenza in famiglia, dei padri che ammazzano i figli e poi si suicidano.

Il FD non parla dei preti - e non solo - pedofili.

Il FD non chiede politiche di sostegno della maternità o di sostegno della famiglia.



No. L’unico obiettivo del FD è impedire che le coppie ‘omosessuali’ possano accedere a istituti anche minimi come le ‘unioni civili’.

Le motivazioni a sostegno di questo obiettivo sono del tutto inconsistenti ed anche imbarazzanti, vomitate col furore e la violenza propria dei predicatori fondamentalisti.

Se passa il DDL Cirinnà, infatti, non v'è danno per nessuno, ma solo un passo avanti verso l'integrazione, l'inclusione, l'accoglienza ed una dimostrazione di carità cristiana. Ma evidentemente sono cattolici che non condividono neanche la Misericordia posta al centro del Giubileo straordinario dal Papa.

E allora? È questo il punto.

I promotori e i sostenitori del FD, in realtà, vogliono solo ed esclusivamente arrestare ogni processo di accoglienza e inclusione, fomentare ed incitare all’odio razzista, e, attraverso questa strada, crearsi un substrato di credibilità nell’agone politico. E ciò millantando un potere autoreferenziale di governare i voti che contano (in questo senso va letta la macchiettistica minaccia mafiosa del ‘ci ricorderemo di voi’).

Ci sarebbe da ridere se non fosse che dopo il FD sarà più facile essere razzisti: basterà usare a caso le parole BAMBINI, FAMIGLIA, MADRE.

Per contrastare quest’onda malefica, però, sarà sufficiente pensare a tutti i bambini, tutte le famiglie, tutte le madri e prendersi veramente cura di loro.



Stefania Guglielmi

UDI – Unione Donne in Italia

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