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Cosa accade in Italia: fondi al 50%

Cosa accade in Italia: fondi al 50%

Biodiversità / 2 - Qual è la situazione rispetto alla tutela del patrimonio naturale nel nostro Paese

Silvia Vaccaro Lunedi, 25/10/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2010

Oltre a dipinti e monumenti, l’Italia gode di un altro patrimonio, quello costituito da parchi e riserve naturali e marine, fondamentali per la conservazione e la salvaguardia della biodiversità. È di questo immenso capitale naturale che si occupa la Federparchi, un'associazione di promozione sociale, nata nel maggio del 1989, che riunisce e rappresenta gli Enti gestori delle aree protette naturali italiane. Abbiamo chiesto al suo Presidente, il dott. Giampiero Sammuri qual è il lavoro dell’associazione e la situazione rispetto alla tutela del patrimonio naturale e della biodiversità. “Federparchi è una realtà formata da oltre 160 organismi di gestione di parchi nazionali e regionali, aree marine protette, riserve naturali regionali e statali, oltre ad alcune Province, Regioni e diverse associazioni ambientaliste. Il nostro lavoro consiste nel garantire la condivisione di buone pratiche e tecniche di gestione e conservazione dei beni. Nonostante questo, la biodiversità in Italia e altrove è in pericolo: ovunque si registra un trend negativo. Nel 2000 la IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) aveva stabilito che in dieci anni bisognava interrompere la perdita di biodiversità, per poi passare quantomeno ad una riduzione del degrado. Il 2010 però è arrivato e la biodiversità è sempre più in pericolo. La situazione italiana in particolare presenta luci ed ombre. Alcune specie animali, come l’orso bruno e il gipeto, entrambi quasi estinti, hanno ripreso a popolare le Alpi. In Sicilia invece sui Nebrodi sta quasi scomparendo l’abete. Ci sono alcuni buoni risultati ma anche molto da fare.” Per lavorare bene servono politiche chiare ed investimenti; le pare che i governi italiani abbiano compreso il valore della tutela della biodiversità? “La finanza pubblica italiana, al contrario di altri paesi europei, taglia spesso le voci del bilancio per la gestione e la tutela di queste aree. In particolare, quest’ultimo governo ha annunciato a luglio un taglio del 50% dei fondi che porterebbe a un totale disastro, senza portare nelle casse dello Stato un reale risparmio; persino la Ministra dell’Ambiente si è dichiarata contraria a questo provvedimento. Speriamo che il taglio venga scongiurato da una manovra autunnale.” Gran parte della responsabilità grava sulle Regioni; in generale come si comportano? “La situazione è molto varia. Alcune hanno deciso di investire in poche aree, diventate riserve, altre hanno cercato di tutelare più zone e adesso si trovano in ristrettezze economiche. Quello che è certo è che negli ultimi dieci anni, le Regioni italiane hanno speso per l’ambiente quattro volte di più dei governi nazionali.”



(25 ottobre 2010)

 

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