Idee - "Ma esistono anche maschi teneri, sensibili, educati al rispetto dell’altro"
Iori Catia Martedi, 19/05/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2009
In tempi di crisi economica quando un uomo perde il posto di lavoro o è soggetto a umilianti perdite finanziarie, è facile che “scarichi” la sua aggressività nel contesto familiare e sulla persona che nel suo mondo gli è più vicino. Proteste di piazza, collettivi di partito sono pallidi rimedi alla tensione interna di un uomo violento che se non riesce a controllare una compagna troppo indipendente, tende a comportamenti impropri, intimidazioni, micro violenze che preparano il terreno a zuffe e botte e all’aggressione fisica. Inutile dire che è impossibile fare un distinguo tra violenza fisica e psicologica perché quando un uomo picchia o urta la propria donna, non vuole tanto “farle del male” quanto mostrarle che è lui a comandare ed è lei a dover imparare a comportarsi “bene”.
Sia nelle relazioni affettive che in quelle professionali la violenza spesso si spinge al plagio laddove un individuo manipolatore è in grado di scoprire il punto debole o vulnerabile che consenta l’aggancio atto a ridurre a brandelli lo spirito dell’altro. Come è facile dedurre, il bivio che si propone è sempre quello: andarsene o rimanere? Molte donne si fermano a metà strada, non volendo continuare a sopportare la violenza ma non sapendo come fare ad andare via. Ma per andarsene, bisogna riconoscere la propria impotenza a cambiare l’altro e decidere di occuparsi finalmente di sé. Io credo che sia meglio per il futuro occuparsi di prevenzione, ponendo l’accento sulle forme più sottili di violenza, ossia il dominio e le minacce, sviluppando una sensibilità alla violenza, imparando a identificarla e a rifiutarla. Si tratta di migliorare la percezione che le persone hanno di se stesse. Ora non tutti gli uomini sono violenti, la nostra non è una società gestita dagli uomini contro le donne, ma un contesto in cui alcuni personaggi dominanti schiacciano chi sia più debole, il che include ovviamente le donne. E’ la legge del più forte, e questi uomini ci tengono a mantenere il loro potere. Ma esistono anche maschi teneri, sensibili, educati al rispetto dell’altro la cui sicurezza intrinseca potrebbe aprire un varco nuovo alla costruzione dei valori maschili. Invito tutte le donne, me compresa, ad assumere il controllo della propria esistenza. Ad educare il partner, rifiutando fin dall’inizio di un rapporto certi eccessi, istituendo regole senza timore di mettere a repentaglio la coppia appena formata. E a chiosa vorrei citare una bellissima considerazione di Giuliana Dal Pozzo che qualche anno fa scriveva: “Dovrebbero però riflettere, davanti a tante ingiustizie e a tanto dolore, anche quelle ambiziose madri di maschi che educano i figli come esseri superiori solo in virtù del loro sesso, quelle irragionevoli fidanzate che accettano lo schiaffo come semplice e forse lusinghiera prova d’amore, quelle pavide mogli custodi di una tradizione che trasforma in merito il sacrificio femminile, quelle cittadine convinte che nel mondo debba esserci chi comanda e chi ubbidisce….”
Lascia un Commento