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COPEAM / Quale donne nei media?

COPEAM / Quale donne nei media?

A Parigi in occasione della XVII Conferenza della COPEAM si delinea il ritratto delle donne mediterranee

Mercoledi, 05/05/2010 - Riceviamo dal COPEAM e pubblichiamo.

Sottorappresentata al nord, attivista impegnata al sud, scontenta della propria condizione e disposta a mettersi in gioco per migliorarla: ecco il ritratto della donna mediterranea che non si riconosce nell’immagine che i media tradizionali riflettono di essa.

La riunione del Gruppo di lavoro “Donne nel Mediterraneo”, riunitosi a Parigi nell'ambito della XVII Conferenza della COPEAM, è stata l’occasione per riflettere sui risultati raccolti attraverso una serie di iniziative promosse o organizzate dal Gruppo, fra cui la campagna UNESCO Women Make the News, il Global Media Monitoring Project, di cui sono stati presentati i primi risultati parziali, e una ricerca/campagna sociale sull’utilizzo dei social media quali Facebook, Twitter e Youtube da parte delle donne della regione euro-mediterranea.

Loredana Cornero, Presidente del Gruppo Donne della COPEAM al suo secondo mandato rinnovatole a Parigi dall'AG COPEAM, ha sottolineato che “ l’uguale presenza di donne e uomini nei luoghi decisionali e una corretta rappresentazione delle donne nei media sono temi che coinvolgono ogni società, e che riguardano in egual misura gli uomini e le donne che vi abitano. È necessario lavorare insieme per una sempre maggior presenza di un punto di vista femminile nei media.”

Abbiamo molto da imparare dalle giovani donne del mondo arabo”, ha dichiarato Sara Lacomba, responsabile per la COPEAM della campagna Donne e social media; “Abituate a potersi esprimere liberamente e a un’infinità di tecnologie, le donne del nord – in particolare sotto i 35 anni - spesso non sanno apprezzare pienamente le potenzialità dei social network e si limitano ad utilizzare Facebook o i blog in modo più superficiale; per le donne arabe questi strumenti sono invece una vera rivoluzione e una fonte d’informazione insostituibile”.

Novità del 2010, la versione in lingua araba del toolkit  “Screening Gender” prodotto dall’UER (Unione Europea di Radio-Televisione) e composto da un manuale e da video tutoriali che mostrano ai giornalisti televisivi gli accorgimenti stilistici e linguistici da rispettare per produrre una comunicazione corretta dal punto di vista del genere.

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