Mercoledi, 08/12/2010 - Una Convention nazionale organizzata dal Popolo Viola il 5 dicembre, dopo un anno dal No-B-Day, presso il Teatro Vittoria di Roma. Sono presenti gli esponenti politici antiberlusconiani di spicco: Diliberto e Palermo(FdS), Bonelli (Verdi), Vita e Gozzi( PD), Ferrando (PCL), Staderini e Pannella (PR). In teleconferenza, Vendola (SeL) e Di Pietro (IdV). L’allestimento del palco riproduce l’agorà: sulla sinistra le forze politiche, sulla destra le Associazioni, rappresentate da , Giulietti, Marletto, ReDavid, Bonaccorsi, Sinopoli, Scorza.
La Convention inizia con un tributo a Mario Monicelli, ripreso dal web, mentre parla dal palco della grande manifestazione Viola sul senso della libertà dell’uomo “uguaglianza, giustizia, diritto al lavoro”.
L’importante in questa Convention è il confronto sui temi decisivi per battere culturalmente il berlusconismo, insidioso almeno quanto lo stesso leader: scuola, società e conoscenza, lavoro, libera informazione, conflitto d’interesse. Dopo aver ricordato l’importanza dell’autofinanziamento per il Popolo Viola, iniziano a parlare gli esponenti delle Associazioni, con il Dott. Noto, direttore di Ipr Marketing, che riporta i dati di un’interessante ricerca condotta sui cittadini simpatizzanti del popolo viola, confrontati con gli altri. Intanto il 40% degli italiani conosce i Viola, il 51% segue la politica senza partecipare, il 61% si fida dei magistrati, solo 17% si fida dei partiti, e altro. Le percentuali aumentano nei simpatizzanti viola, fino ad augurarsi di votare una lista viola il 9% dei cittadini, con una fiducia significativa verso i viola del 31%! Solo ¼ degli italiani usa internet come canale di comunicazione, mentre i 2/3 le TV e i giornali. Il quotidiano più letto è La Repubblica, e il giornalista più gradito Michele Santoro. Una ricerca lunga e molto articolata, da approfondire per comprendere la situazione attuale dei cittadini italiani sotto diversi punti di vista. Nell’articolato intervento di Giulietti emerge il timore che tanti piccoli Berluschini possano crescere, quindi un NO decisivo all’editoria che fondi partiti politici. Propone, tra l’altro, un reato di molestia per il diritto di cronaca, affinché non si verifichino mai più le telefonate moleste durante un programma RAI o altro di simile. Auspicabile una Commissione Europea per la richiesta di Caschi Blu per regolare le nostre future elezioni.
Applauditissimo Vendola, che interviene dal web –in pausa da un Congresso- in teleconferenza. Come sempre le sue parole giungono dritte al cuore di chi ascolta, non tanto per la sua cultura, ritmo e stile, quanto per l’entusiasmo contagioso, con il quale svela la sua versione dei fatti. A domanda risponde senza mezzi termini asserendo di “provare un godimento fisico” per le rivelazioni di WikiLeaks! “Guardare nel retrobottega del potere costringendolo alla trasparenza. Pensavo che l’informatica fosse il grande sovrano… La tecnica può divorare come un cannibale il Logos, oppure diventare controinformazione”. La realtà viola, per Vendola, ricopre un ruolo importante, “per scuotersi dalle proprie pigrizie”. Occorre connettere battaglie, lotte, altrimenti si rischia di essere perdenti. “La connessione tra sapere, lavoro e libertà è fondamentale all’idea di alternativa. …Sconfiggere Berlusconi si può, ma il berlusconismo? …La questione morale bussa ovunque”. Secondo Vendola occorre rimettere in sequenza un’idea di bene comune: scuola, Università, ricerca, salute, non sono merci e non possono assoggettarsi alla logica aziendale.
Secondo Massimo Marletto, di Libertà e Giustizia, l’opinione pubblica dovrebbe sostenere i partiti. Importante poter ragionare tutti sulla legge elettorale e in questo senso bruciano le differenze. Cita il Mattarellum, e subito Pannella, dalla platea grida in modo provocatorio: “Il Mattarellum fu!” Prende la parola Staderini del PR affermando: “Siamo quelli che non si rassegnano allo sfascio…”, ma il suo discorso lascia la platea perplessa. Addirittura serpeggiano voci di una presunta concessione di Pannella al Cavaliere… Le donne confidano sull’onestà intellettuale di Emma Bonino.
Francesca Re David, della FIOM CGIL, sottolinea che ormai, la politica, non governa più le scelte politiche, perché siamo tutti precari, la scuola torna ad essere di classe, troppi sentono di non avere più valore e questa è la via maestra per la mercificazione. “Occorre rimettere al centro il lavoro che distingue l’essere umano dal resto”.
In videoconferenza è la volta di Antonio Di Pietro, che inneggia alla potenza politica del Popolo Viola, nel senso che i sostenitori non ne possono più della politica! Confidano nella rete senza “capetti”. Da tempo uno dei temi dell’IdV è la centralità del lavoro.
Interviene Marco Ferrando, con un linguaggio del passato e uno stile d’assalto, ormai difficilmente condivisibile soprattutto dai giovani presenti, molto perplessi, rivendica la rottura delle sinistre. All’incitazione per un’alternativa radicale al berlusconismo, che rompa con le classi dominanti e con “i partiti borghesi” più volte dalla platea urlano: “Avete fatto cadere il governo Prodi”! Con l’intervento di Oliviero Diliberto si cerca invece di riportare una cucitura indispensabile nell’ambito delle sinistre. Un plauso per il Popolo Viola, un movimento vero proiettato verso una crescita. Non si vuole soffermare su Berlusconi, tanto tra i presenti non si deve convincere nessuno! L’obiettivo è sconfiggerlo costruendo una vera alleanza, per una società dei saperi, senza la quale si rischierebbe di essere tutti morti. Un esempio estremo sull’eventuale concessione alle scuole cattoliche fa riflettere sulla necessità di assumere un atteggiamento maturo ed elastico per poter raggiungere l’obiettivo della vittoria.
Interviene Vincenzo Vita sul tema dell’informazione, sulla legge elettorale e sulla regolazione dei media. Il 31 dicembre scade il divieto per il limite di possesso per stampa e TV, così Mediaset potrebbe acquistare un altro quotidiano…
Un contributo anche dal giovane Sandro Gozzi, che comunica con grande entusiasmo la sua linea politica.
Angelo Bonelli, invece, con il suo intervento non riesce ad infiammare gli animi sul tema della riconversione ecologica, tema molto importante per il nostro Paese. In fondo la crisi dell’industria delle macchine c’è perché non mette al centro il problema dell’economia ecologica.
Tramite un collegamento web ci sono i saluti di Dario Fo e l’intervento di Giorgio Bocca. Segue lo scambio di opinioni tra i presenti.
Una mattinata molto proficua e ricca di spunti per riflettere sulla necessità di trovare la saggezza necessaria per continuare una lotta che dovrebbe accomunare tutte le persone di buona volontà e di sana coscienza.
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