Castelli Alida Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2006
La violenza sessuale contro le donne colpisce, ogni volta che ne veniamo a conoscenza, tutte noi. E la violenza che ci colpisce di più , che genera sensi più o meno forti di insicurezza e di sconcerto, che ci fa sentire tutte fragili ed esposte è sicuramente la violenza perpetrata dal gruppo, dal “branco” nelle strade, nei giardini pubblici, dove nemmeno la presenza di altre persone riesce a salvarci. Ed è una violenza dalla quale non ci difende l’età, l’aspetto fisico, la città e il quartiere di appartenenza o dove ci troviamo a passare. Non ci sono cifre certe, ma la violenza sessuale, e la violenza in generale fino ad arrivare all’omicidio, che subiscono le donne nel nostro Paese è sicuramente in aumento: in media una donna al giorno ne viene colpita. Per il 98% dei casi i responsabili sono uomini molto vicini alle donne violate. Sono mariti, ex mariti, conviventi, fidanzati. L’origine di tale violenza è complesso, le cause che la scatenano sono molteplici, le racchiudono fenomeni sociali individuali e/o culturali. Ma c’é un aspetto, che mi colpisce ed é’ quello che di solito accompagna la violenza: é l’atteggiamento delle donne che in qualche modo si trovano dalla parte dei componenti del gruppo, degli uomini del “branco” .
Donne di diverso ceto sociale, di diversa età’ che anche davanti all’evidenza più esplicita non smettono di proclamare, ma anche di pensare probabilmente che il loro congiunto è innocente!
Non voglio parlare di episodi come quelli che hanno riguardato gli assassini del Circeo, anche se sono emblematici di questo comportamento, ne sono emblematici fino alle estreme conseguenze.
Madri che fino all’estremo hanno nascosto e sottratto alla giustizia con ogni mezzo i figli.
Ma penso di più a tutte quelle mogli che davanti a simili episodi continuano a pensare ancora che la colpa sia della vittima. A tutte quelle mogli che davanti a condanne certe, continuano a difendere con tutte le forze i loro mariti. Cosa produce questi atteggiamenti?
Di solito in queste brevi “note ai margini” ho più certezze, su questo fenomeno invece “annaspo” e non mi basta pensare che è il nostro istinto materno, la nostra capacità di donne di essere sempre e comunque accoglienti. Ho la sensazione che tale atteggiamento sia intimamente legato con tutte le cause che provocano la violenza degli uomini sulle donne, in ultima analisi sia legato alla incapacità di capire ed accettare i cambiamenti delle donne, anche quelli avvenuti in noi stesse, in tutte noi. Ma è una sensazione, vorrei capirne di più.
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