Donne e Consumi - Dal 1 giugno 2008 la più grande campagna di verifica dei contatori del gas per uso domestico mai realizzata in Europa.
Conti Viola Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2008
Eccezionali condizioni di agevolazione a favore dei clienti domestici sono state deliberate lo scorso 29 Aprile dall’Autorità per l’Energia al fine di abbattere le remore ed i rischi presenti nelle normative vigenti per i consumatori che volevano richiedere la verifica del contatore del gas. Le condizioni di agevolazione per la verifica dei contatori del gas ormai vetusti sono state deliberate con l’accoglimento di suggerimenti e proposte di alcune associazioni dei consumatori ed in modo particolare di quelle della Federconsumatori (informazioni sul sito www.federconsumatori.it, nella sezione Osservatori, studi e ricerche), che ha visto accolte le sue proposte in merito a:
• nel caso di funzionamento corretto, verifica praticamente gratuita, con il solo addebito del costo di gestione della pratica (5 Euro, invece dei 40 attualmente previsti);
• nessun addebito al consumatore nel caso in cui, a seguito della verifica, risultano fatturate quantità di gas inferiori a quelle effettivamente fornite;
• diritto del consumatore ad ottenere la restituzione delle somme pagate per le quantità di gas fatturate in più rispetto al reale consumo. Tali quantità saranno determinate con la ricostruzione del consumo (oggi non prevista), applicando i criteri vigenti per il settore elettrico;
• mantenimento delle condizioni di agevolazione anche per gli anni successivi al 2010, per tutti i contatori fabbricati fino a 25 anni prima della data di richiesta della verifica.
La Federconsumatori ha espresso un giudizio positivo sull’attività dell’Autorità per l’Energia per l’impegno profuso ed ha invitato ad accedere alla campagna di verifiche soprattutto le famiglie che utilizzano il gas anche per l’impianto di riscaldamento autonomo. In questi casi, infatti, l’eventuale fatturazione di gas non effettivamente consumato si è tradotto in un maggior danno, sia in cifra assoluta, che in percentuale, per effetto dell’applicazione dell’IVA con l’aliquota al 20% (come è avvenuto per questo tipo di fornitura fino al 31/12/2007) e non del 10%, come previsto per la fornitura di gas per uso cottura e produzione di acqua calda.
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