Politica/ Lamezia Terme - Una struttura di eccellenza, nella Calabria che non è solo violenze e soprusi, in questa intervista alla sua fondatrice, Laura Fazzari
Providenti Giovanna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2005
Nella Calabria profonda esiste, da ben venticinque anni, un’isola felice, così descritta da Anna Fazzari, che ne è la fondatrice: “uno spazio luogo di pausa e riflessione, dove dare voce alle emozioni, ascoltare ed essere ascoltati, stare in silenzio o parlare, fare domande e trovare insieme le possibili risposte in un clima di rispetto e fiducia reciproca”. Si tratta di un consultorio privato, il CLES, nato nel 1979, “dalla sfera dei sentimenti e non già da un ritualismo formale, dalla volontà di proporre un modo diverso di essere servizio, mai scontato ed usuale, caratterizzato da apertura mentale e riflessioni, spesso controcorrente e d’avanguardia”. Al centro dell’operare di una tale struttura è la “salute”, intesa nel suo senso più ampio: come ben-essere complessivo della persona. Non, dunque, solo attività di “cura”, ma anche un ricco programma di attività culturali e formative come: i “percorsi di educazione alla pace e alla non violenza”; “a lezione dalla farfalla” (punto di ascolto e trattamento contro gli abusi ed i maltrattamenti all’infanzia e centro di formazione per adulti a saper amare e non violare il bozzolo); “immagini-amo” (programma di promozione culturale rivolto agli adolescenti per imparare ad amare il proprio territorio attraverso il recupero delle sue variegate immagini).
Ma questa isola felice sta per chiudere – per mancanza di fondi - e reclama urgente aiuto, vediamo di capirne il perchè attraverso le parole della stessa protagonista.
Che cosa è, e da quanto tempo esiste il CLES?
Il Centro Lamentino di Educazione Sociale è nato come associazione di giovani professionisti nel 1979 con funzioni di consultorio familiare privato regolarmente autorizzato e abilitato con decreto della Regione Calabria.
Che cosa lo differenzia da un normale consultorio?
Fondamentalmente svolge tutte le attività previste dalla legge nazionale e regionale uguale per tutti i consultori; ciò che fa la differenza è la filosofia che fa da guida a tutte le attività, è la flessibilità alle esigenze dell’utenza, è la estrema cura nella garanzia della riservatezza e della privacy, è l’accoglienza curata nei minimi particolari, è lo sperimentare ogni anno attività diverse ed in sintonia con i bisogni ed i problemi di ogni singola persona. Non è importante quante persone accedono al servizio, ma come ogni singola persona può trovare spazio per sé e per la soddisfazione delle sue domande. La differenza è nella costante attenzione alla qualità.
Che tipo di utenza ha? In che modo risponde alle reali esigenze delle cittadine (anche più povere o in difficoltà) di Lamezia Terme?
L’utenza è estremamente diversificata e per alcune delicate problematiche (IVG, abusi sessuali e maltrattamenti, problematiche sessuali, etc) proveniente anche da altre zone della Calabria. Il servizio erogato da una équipe multidisciplinare è totalmente gratuito. Vi operano le seguenti figure: Psicologa, Pedagogista, Sessuologa, Ginecologa, Pediatra, Dietista, Assistente sociale, Avvocatessa, Sociologa.
Perchè sta chiudendo? Che cosa è successo?
La legge nazionale e regionale prevede la convenzione tra l’Azienda Sanitaria locale e i consultori autorizzati. Il Cles è stato convenzionato con l’AS n6 nel 1983 e prevedeva il pagamento delle spese vive di gestione. Un primo pagamento è avvenuto per decreto ingiuntivo del Tribunale nel 1993; dal 1994 è in corso una lunghissima vertenza legale con l’AS n6. Le spese sono state sostenute personalmente da me che ne sono il Presidente perché non si voleva per una irragionevole opposizione dei vertici aziendali chiudere una struttura cosi importante di cui tutti, anche gli operatori asl, hanno usufruito.
La società civile di Lamezia Terme ha appoggiato le vostre lotte per tenere in vita questo consultorio?
Numerose sono state le iniziative da parte dei cittadini (invio fax, cartoline di protesta, affissione locandine nei negozi, per ultima una petizione sottoscritta sinora da 600 persone) che riconoscono l’importanza di tale struttura e condividono il principio secondo cui il diritto alla salute è un diritto costituzionale che va rispettato e tutelato, a partire dalle istituzioni che vi sono preposte.
Che ruolo ha nella chiusura del CLES la specificità della realtà calabrese?
Non è scontato che chi ha ragione e diritto lo abbia riconosciuto se non è “simpatico” e non ha qualche “santo protettore” negli uffici giusti. Come diceva un mio caro professore dell’Università di Roma che mi voleva convincere nel 1978 a restare a lavorare con lui nella sede universitaria: “Anna, hai scelto di tornare in un posto dove per entrare si deve bussare con i piedi”. Il CLES fu istituito per portare in Calabria una ventata di aria nuova e pulita, mille sono stati gli ostacoli e il non voler chiudere trova la sua ragion d’essere nella convinzione che l’aria nuova e pulita c’è e dobbiamo difenderla praticando un modo diverso di agire, pensare, sentire.
Lamezia Terme “città violentata”?
Io ho scelto di vivere in questa città e di praticare il mio modo d’essere proprio qui dove le notizie negative superano quelle positive; la cronaca nera riporta di efferati crimini e la quotidianità è percorsa da mille piccoli soprusi ed angherie; si respira violenza nei gesti, nei comportamenti come se la violenza sia l’unica modalità per poter vivere e sopravvivere. Lamezia è stata ed è mille volte violentata nei suoi valori più profondi: il diritto alla libertà, al rispetto, alla democrazia, al lavoro, alle pari opportunità.
C’è qualcosa che ti rimproveri?
Di aver sottovalutato i reali pericoli della burocrazie e del clientelismo, confidando eccessivamente nel rispetto di una giustizia autenticamente “giusta” per tutti e tutte.
Il tuo appello alle lettrici di “Noidonne”?
Per camminare abbiamo bisogno delle gambe per pensare liberamente abbiamo bisogno di energia. Per operare abbiamo bisogno di contributi. Chi volesse aiutarci, anche con poco, può fare un versamente presso il C.L.E.S. Banca Intesa Agenzia n.1 –Lamezia Terme (CZ) - C/C/B n. 020546130167 CAB 42841 ABI 03069.
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