Consultori, assistenti familiari e tariffe dei servizi
Emilia Romagna - Accordo tra Ministero della Famiglia e la Regione Emilia-Romagna / Francobolli di donne in mostra
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2008
Le Regioni Emilia-Romagna e Umbria hanno firmato con il Dipartimento delle politiche per la famiglia gli accordi per l'attuazione di interventi di sostegno ed aiuto ai nuclei familiari.
Gli accordi valorizzano il percorso fin qui fatto dalla Regione Emilia-Romagna, favorendo i servizi presenti nei territori e istituendone di nuovi. Negli ultimi anni sono state infatti promosse azioni per la conoscenza dei consultori e del complesso fenomeno degli assistenti familiari, attraverso programmi di intervento per sostenerne l’emersione e la qualificazione. Questa è senza dubbio la conferma di un lavoro di rete già esistente e l’occasione per fare un passo decisivo in avanti.
All’Emilia Romagna vanno 6.842.186 euro, provenienti dal Fondo nazionale per le politiche della famiglia, ai quali si sommano contributi, da parte dei Comuni interessati, nella misura minima del 20%. Gli accordi individuano le risorse per ognuna delle tre aree di intervento: consultori, assistenti familiari e tariffe.
Si intende dare ancor più dignità a quelle strutture e figure che hanno il prezioso compito di favorire lo stato di salute delle persone, per accudirle e, riconoscendone bisogni espressi e inespressi, relazionarsi adeguatamente con il soggetto oltreché con la sua famiglia e con la rete amicale. COSA PREVEDE L’ACCORDO. L'accordo prevede, innanzitutto, iniziative sperimentali di riduzione dei costi delle utenze e di quelli per la fruizione dei servizi forniti a livello locale sostenuti dalle famiglie con quattro o più figli a carico, compresi i minori in affido.
Per questo intervento sono erogati, a carico del Fondo nazionale, 2.805.311,60 euro, cui si somma un cofinanziamento dei Comuni nella misura minima del 20%.
E’ in agenda, inoltre, la riorganizzazione dei consultori familiari per potenziare interventi sociali per le famiglie.
Tra le numerose azioni previste dall'intesa figurano protocolli a livello distrettuale da sottoscrivere tra centri per le famiglie e consultori, con l'obiettivo di potenziare il supporto alla genitorialità e gli interventi sociali a favore delle famiglie. Un'attenzione particolare è dedicata alla violenza e al maltrattamento in famiglia: da tempo la Regione Emilia-Romagna è in prima linea per la sensibilizzazione su questo fenomeno, che purtroppo è in crescita e che ora sarà affrontato con maggiore intensità attraverso interventi di ascolto, sostegno, prevenzione e protezione, nonché rafforzando la rete territoriale di contrasto e di accoglienza.
In questo ambito sarà promosso anche l'istituto dell'affidamento familiare per i bambini e i ragazzi allontanati temporaneamente dalla famiglia. Saranno poi incentivate ed estese le iniziative dei Comuni di sostegno economico alle famiglie nel periodo dell'astensione facoltativa dal lavoro.
Il Fondo nazionale assegna 2.668.437,20 euro alle azioni di ampliamento e potenziamento dei servizi forniti dai consultori e dai centri per le famiglie, la Regione ne aggiunge 250.000 euro e altri finanziamenti (minimo 20%) sono a carico dei Comuni.
Per gli interventi destinati alla qualificazione professionale delle assistenti familiari, infine, sono a disposizione 1.368.437,20 euro del Fondo nazionale, integrati dal cofinanziamento comunale.
Francobolli in mostra per leggere
‘in controluce’ il valore delle donne
Francobolli dedicati alle donne, annulli postali e buste. Questa è la modalità scelta dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna per rendere un omaggio alle donne protagoniste della storia, anche nel periodo dell’antifascismo e della Resistenza.
L’esposizione “Donne in filigrana tra antifascismo e Resistenza nel mondo” è stata allestita nella sede della Regione a Bologna nel periodo dell’8 marzo. La rassegna filatelica, promossa dall’Assemblea insieme al Cral Poste Emilia-Romagna 2 e al Circolo filatelico numismatico reggiano, documenta, attraverso un viaggio di immagini e parole, i fatti che portarono alla Repubblica italiana e alla democrazia nel mondo.
“Nel quadro di una storiografia dell'antifascismo e della Resistenza che ha privilegiato lo studio dei movimenti e dei partiti politici dal punto di vista dell’impegno maschile, la mostra affronta un ambito diverso, colmando una lacuna condivisa, ovvero la storia spesso sottaciuta dell’impegno e del coraggio delle donne – sottolinea la consigliera regionale Laura Salsi - Tra i documenti esposti nella mostra emerge come la partecipazione delle donne alla Resistenza sia stata un fenomeno vasto, che non poteva essere compreso riferendosi soltanto ai dati numerici concernenti le donne impegnate in attività organizzate (quali ad esempio i gruppi combattenti o i Gruppi di difesa della donna) o delle donne perseguitate, imprigionate, torturate, uccise o deportate”.
“Mettere in luce il ruolo storico fondamentale svolto in particolare dalle donne durante la seconda guerra mondiale è l’obiettivo di questa esposizione – ha proseguito la consigliera Salsi, di Reggio Emilia - In Italia, la partecipazione delle donne alla Resistenza è stata per lungo tempo non riconosciuta o, nella migliore delle ipotesi, ridotta in termini di “aiuto” o di contributo marginale alla “vera” Resistenza condotta dagli uomini. Oggi si cercano vie diverse dall’approccio agiografico concentrato su poche figure esemplari e spesso in termini retorici”.
Molte delle immagini esposte in mostra sono dell’epoca, vere e proprie testimonianze degli eventi, altre sono successive, prodotte per ricordare e non dimenticare il ruolo, non sufficientemente evidenziato, che le donne hanno avuto nel costruire il futuro. Tra i numerosi francobolli esposti, quelli dedicati a Rosa Luxemburg, Argentina Altobelli, Camilla Ravera, Dolores Ibarruri, Simone Weil.
“Il messaggio, quindi, è rivolto soprattutto alle nuove generazioni”, afferma la consigliera Salsi. Tra i pezzi più pregiati della mostra sono da segnalare i bellissimi francobolli emessi in occasione dell’Anno internazionale della Donna (il 2007), tra i quali spiccano splendide immagini di donne dell’Africa centrale.
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