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Consiglio Superiore della Magistratura: ad oggi sono poche le candidature di donne

Consiglio Superiore della Magistratura: ad oggi sono poche le candidature di donne

Sollecito ai/alle parlamentari ad adoperarsi per aumentare le candidature al femminile

Lunedi, 16/01/2023 - Nella seduta comune del 17 gennaio 2023 il Parlamento procederà alla elezione dei dieci componenti laici del CSM, sulla base delle candidature presentate direttamente dagli interessati o da un gruppo di almeno dieci parlamentari.
Alla data odierna del 16.1.2023 risultano presentate 286 candidature, di cui 87 da parte di donne provenienti dall’Avvocatura e dall’Accademia, pari ad una percentuale poco più del 30 % del totale, lontana da quella minima del 40 % prevista nelle procedure definite dai Presidenti di Camera e Senato allo scopo di assicurare il rispetto del principio della parità di genere di cui agli artt. 3 e 51 della Costituzione, espressamente richiamato dalla riforma Cartabia.
Vero è che entro le ore 10 di martedì 17 gennaio potranno essere presentate altre candidature per il raggiungimento della percentuale minima del 40 % e tuttavia i dati ad oggi disponibili non solo rendono problematico il raggiungimento di tale obiettivo, ma denunciano apertamente una forte resistenza culturale al cambiamento ed una scarsa attenzione al funzionamento democratico delle istituzioni secondo i principi di uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione.

NOI RETE DONNE
nel sottolineare l’importanza delle scelte che verranno compiute dal Parlamento per gli effetti che potranno avere sulle politiche giudiziarie del CSM,
invita i singoli parlamentari a farsi interpreti e portatori di valori democratici nel funzionamento delle istituzioni, privilegiando nell’imminente votazione le candidature delle donne avvocate o docenti universitarie, cui va riconosciuto il merito e il coraggio di essere scese in campo per confrontarsi con uno spirito di servizio delle istituzioni, dopo avere raggiunto traguardi professionali di alto livello e di grande prestigio nei rispettivi settori ed ambiti operativi.
Sarà un segnale importante per le altre istituzioni e per un avanzamento culturale della intera società, ancora oggi attraversata da gravi disuguaglianze e radicati pregiudizi di genere. 

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