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Conflitto genitoriale e attribuzione di responsabilità

Conflitto genitoriale e attribuzione di responsabilità

FAMIGLIA, sentiamo l’avvocata - "dovrebbe essere ben chiaro che il conflitto è altro rispetto alla violenza"

Napolitani Simona Martedi, 08/11/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2011

Una recente sentenza del Tribunale per i Minorenni di Trieste ha dichiarato la de-cadenza della potestà di entrambi i genitori sulla figlia minore a causa dell’ec-cessivo conflitto tra i coniugi. Nella motivazione della sentenza si legge “ che tale straordinario livello di conflittualità appare rendere le parti sorde ai più elementari bisogni della figlia, ancora in tenera età, sì da far concepire, ad esempio, al padre una richiesta di collocamento ping-pong a settimane alternate nel probabile, erro-neo, convincimento di ottenerne, quale automatica conseguenza, un esonero da qualunque forma compensativa di mantenimento mediante assegno mensile in denaro;… peraltro la paritaria reciprocità nell’alimentare il conflitto, non lascia margini di preferenza, allo stato, tra uno o l’altro dei due genitori, cui riservare, in ipotesi, l’affidamento esclusivo …”.

Mi sembra che la decisione del Giudice Triestino sia eccessivamente rigorosa, in-congrua e spropositata rispetto alla fattispecie in esame: se i genitori litigano ed il conflitto è alto, togliere la potestà ad entrambi i genitori non può che incidere negativamente sulla serenità della bambina, che comunque (e per fortuna) continua a vivere nel medesimo contesto familiare, con l’esercizio della potestà che però vie-ne attribuita ad un tutore.

La lettura di queste ed altre decisioni mi inducono ad ulteriori riflessioni di carattere generale, con riferimento al concetto di “conflitto” in cui oggi si fanno rientrare diverse fattispecie concrete, che con il conflitto nulla hanno a che fare. Spesso, ad esempio, viene superficialmente ed erroneamente liquidato come “conflitto”, e quindi “conflittuale”, il rapporto tra coniugi in cui il marito esercita violenza all’interno del nucleo familiare. Laddove, invece, dovrebbe essere ben chiaro che il conflitto è altro rispetto alla violenza. Ci vorrebbe maggiore sensibilità da parte dei Tribunali nel gestire e definire le cause di separazione, laddove vengono offesi e colpiti i diritti fondamentali delle persone. In questi casi è assai difficile interpretare e diagnosticare le cause della patologia familiare: è necessaria una complessa indagine cui il Giudice della famiglia non può sottrarsi.



Scrivi a: simonanapolitani@virgilio.it











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