Conferenza delle Regioni: richiesta incontro all'assessore Caparini
Richiesta incontro sulla Legge Golfo Mosca per esporre le proposte di Noi Rete Donne per le necessarie modifiche
Lunedi, 09/08/2021 - Gentilissimo Assessore,
Le scriviamo a nome di Noi Rete Donne, network di donne impegnate nel mondo delle Istituzioni, della politica, del giornalismo, della cultura, dell’Università, della scuola e delle professioni, che da oltre dieci anni è impegnato nell’attuazione del progetto di trasformare la democrazia del nostro Paese in una democrazia sostanzialmente paritaria.
Riteniamo infatti che l'obiettivo della partecipazione femminile agli organi decisionali, di natura pubblica e privata, sia strettamente collegato ad una serie di fattori che ostacolano la visibilità delle donne che operano nella cultura, nella scienza, nel diritto, nella politica e nell'economia.
Le donne sono presenti in grande misura in tutti i più diversi campi della società ma in alcuni di questi in particolare la loro presenza è offuscata, la loro autorevolezza è negata, la loro competenza non è riconosciuta e ciò impedisce loro una carriera adeguata alle competenze espresse e di raggiungere i vertici della governance.
Ciò non solo colpisce le donne per violazione del principio supremo di eguaglianza (artt. 3, 51 Cost.), ma comporta anche costi sociali, culturali ed economici per il nostro Paese.
Come evidenziano nei loro recentissimi Rapporti la Consob (CONSOB – Rapporto sulla Corporate Governance delle Società quotate italiane, Aprile 2021 ) e la Banca d’Italia, che costituiscono rispettivamente l’autorità di vigilanza in tal senso emergono dal Rapporto dell’8 marzo 2021 dell’Osservatorio interistituzionale sulla sulle società quotate e sulle banche, alla presenza femminile nella governance corrisponde una più elevata performance delle imprese. Dati partecipazione femminile negli organi di amministrazione e controllo delle società italiane di Banca d’Italia, Consob e Dipartimento Pari Opportunità.
Scegliere, pertanto, organi sostanzialmente monogenere con la nomina di un uomo come Amministratore unico, significa per un verso rinunciare ai talenti femminili, per altro verso, rendere meno efficiente l’amministrazione delle relative società ed enti.
E’ noto, poi, che la normativa nazionale vigente prescrive che le nomine degli amministratori delle società partecipate pubbliche va effettuata ai sensi del combinato disposto della normativa di cui alla l. 120 del 2011 ( Legge Golfo Mosca ) e all’art. 11, 4° comma del d.lgs. 175 del 2016 (Testo Unico sulle società partecipate pubbliche, TUSPP) che dispone “Nella scelta degli amministratori
delle società a controllo pubblico, le amministrazioni assicurano il rispetto del principio di equilibrio di genere, almeno nella misura di un terzo, da computare sul numero complessivo delle designazioni o nomine effettuate in corso d'anno. Qualora la società abbia un organo
amministrativo collegiale, lo statuto prevede che la scelta degli amministratori da eleggere sia effettuata nel rispetto dei criteri stabiliti dalla legge 12 luglio 2011, n. 120”.
La legge 120/2011, infatti, aveva introdotto l’obbligo normativo della riserva di posti nella misura un terzo a favore del genere meno rappresentato negli organi di amministrazione e nei collegi sindacali delle società quotate in borsa. Da ultimo la legge 160/2019 (Legge di Bilancio 2020) ha prorogato la normativa della legge Golfo-Mosca, disponendo un allungamento del periodo di vigenza per sei mandati consecutivi, anziché tre ed ha previsto altresì, ed aumentando la riserva di posti al 40 per cento.
Siamo dell’avviso che in una così delicata fase per il Paese, come quella della progressiva ed auspicata fuoriuscita dall' emergenza pandemica e nella concomitante contingenza della messa a terra del Pnrr con significativi impatti sui livelli regionali e locali, che saranno chiamati a gestire il progetto di rinascita, la parità di genere rappresenti un pilastro a livello europeo e nazionale e vorremmo aprire un dialogo costruttivo con tutti i decisori pubblici coinvolti.
Siamo pertanto a chiederLe un incontro con una nostra delegazione per avviare una discussione proficua ed efficace sui temi della Legge Golfo Mosca per esporre la nostra proposta contenente ulteriori modifiche alla normativa in questione, anche nel perseguimento di obiettivi comuni.
Con i migliori saluti
Per Noi Rete Donne
Daniela Carlà, Francesca Carnoso, Fabiana Massa, Susanna Pisano, Antonella Ida Roselli
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