Confagricoltura Donna e Agrinet4Women: le agricoltrici italiane si presentano all’Europa
Il progetto ha ribadito che le donne sono 'un pilastro dell'agricoltura e dell'economia UE, elemento chiave della sua identità culturale'. Il ciclo di tramissioni in TV2000, le prospettive e i cambiamenti necessari per il settore
Martedi, 01/07/2025 - Il femminile di giornata. sessantaquattro / Confagricoltura Donna: 'Le agricoltrici italiane si presentano all’Europa'.
E’ il primo di luglio e a Palazzo della Valle, nel cuore di Roma, Confagricoltura Donna presenta e discute delle conclusioni e del valore di ”Agrinet4women”, progetto cofinanziato dall’Unione europea in collaborazione con l’Università Iuav di Venezia e gruppo Icaro dal titolo ”Le agricoltrici italiane si presentano all’Europa".
Tra i partner di questa interessante avventura, c'è TV 2000 con un programma televisivo in cui sono protagoniste le imprenditrici di Confagricoltura Donna. Otto le trasmissioni del cilco “Agrinet il futuro in campo” in cui le imprenditrici agricole hanno dato sostanza e concretezza, condividendo il loro lavoro, i loro obiettivi, il loro modo di vita. Il tutto spiegato, raccontato e documentato in una sintesi ricca di notazioni e dati che hanno suscitato interesse, considerato il riscontro notevole degli ascolti e delle visioni anche grazie alla collaborazione con altre reti tv e radio. A testimoniare questo successo è Francesca Magnoni, coordinatrice e conduttrice del programma,i che in ogni azienda agricola ha trascorso molto tempo per poterla conoscere da vicino e proporla al meglio della sua realtà.
Durante la mattinata il racconto è stato arricchito dalle testimonianze di molte delle stesse imprenditrici protagoniste le quali, con poche ed efficacissime parole sono riuscite ad esprimere, ognuna in modo originale e coinvolgente, l’importanza, la passione, le difficoltà e la sfida del loro impegno in agricoltura, esprimendo diversi concetti tenuti uniti da una parola, la prima, pronunciata da tutte, ovvero: la passione, quale elemento decisivo delle loro imprese.
Un concetto che si è poi coniugato con dedizione, professionalità, connessione ai territori, innovazione, tecnologia, condivisione, sostenibilità ambientale etc.
Imprenditrici inoltre rappresentative, nello specifico del progetto, di tutti i più importanti settori produttivi dell’agricoltura italiana ed espressioni territoriali del nord, centro e sud dell’Italia.
Un’iniziativa, va sottolineato, in cui Confagricoltura Donna, partendo dal progetto, ha voluto andare oltre e fare anche il punto come organizzazione, offrendo molti spunti in rapporto alle donne imprenditrici e al loro contributo specifico al settore e approfondimenti sull’agricoltura in generale.
Non a caso il saluto iniziale dell’imprenditore Nicola Gherardi, componente della Giunta Nazionale della Confagricoltura, dopo essersi soffermato sui principali obiettivi, temi e problemi più rilevanti e impegnativi dell’agricoltura oggi, ha ricordato come il 16 luglio a Bruxelles verrà presentato il Bilancio Europeo dalla Presidente Ursula von der Leyen. E a tal proposito, “la minaccia” che gira che per quanto riguarda l’agricoltura, è che possa esserci un taglio consistente ai fondi. Inoltre i tema, ancor più preoccupante che si paventa, è quello che non vi siano più canali di finanziamento ad hoc per il settore e che le risorse per l’agricoltura vengano dal Fondo Comune. Prospettive dissestanti ed anche dal significato politico di cambio valoriale, per il ruolo culturale ed economico - oltre che, si può dire, identitario - di cui l’agricoltura ha sempre avuto riconoscimento nell’Unione Europea sin dalla sua nascita. Questioni decisive, riprese e sottolineate da Alessandra Oddi Baglioni, Presidente Confagricoltura Donna, affiancate da significative considerazioni sul crescente impegno lavorativo e imprenditoriale femminile, in un settore numericamente "sempre più rosa", una realtà verificabile anche visivamente, girando nelle campagne, con la presenza di donne. Ciononostante permangono barriere strutturali e scarsi riconoscimenti che non rendono strano, come ricorda Oddi Baglioni, il fatto che “le banche credano meno alle donne”.
Ma le agricoltrici ci sono e hanno imprese forti e innovative, come ha sottolineato anche il progetto “Agrinet4Women” ed il successo delle trasmissioni su TV 2000 che hanno “esaltato” grazie alle protagoniste come siano e si considerino, loro stesse, attrici della trasformazione del settore: destinatarie e portatrici di cambiamento.
Una realtà, quella della sfida femminile circa la tenuta e lo sviluppo del settore agricolo e rurale, su cui ha ragionato, segnalando obiettivi necessari a cui dedicarsi, anche Maria Teresa Vivaldini nella sua triplice veste di europarlamentare, agricoltrice e sindaca di Pavone del Mella (Brescia).
Come eurodeputata, nel suo intervento Vivaldini ha illustrato le ragioni per cui la stagione del “Green Deal” (Patto verde europeo) sia stata un disastro in quanto, oltre alla sostenibilità ambientale, per l’imprenditoria agricola ci vuole anche quella economica, che è in forte sofferenza. Sullo specifico femminile, ha sottolineato l’importanza numerica delle imprese guidate da donne in Europa (attorno al 45%) valutandola come una speranza per il settore e la sua tenuta, denunciando però come la PAC per le donne non preveda nessuna misura ad hoc, misura che lei pensa di chiedere e proporre con convinzione. A tal proposito indica il tema dei servizi e della conciliazione della vita lavoro / famiglia e in particolare la questione dei servizi come uno degli orizzonti politici più significativi. "Le donne sono preziose e importanti - ribadisce - e dove c’è una donna l’innovazione ha una marcia di più”.
La mattinata organizzata da Confagricoltura Donna, partendo dal progetto "Agrinet4Women" e allargando il ragionamento con motivazioni forti e convincenti, è stata occasione di rilancio dell'importanza delle donne nel settore agricolo anche perchè per tante, ed anche giovani, è stata una scelta e, quindi, rappresentano per il settore un vero punto di forza, interessante e pieno di potenzialità.
Una potenzialità che rappresenta oggettivamente una valenza in più su cui ragionare e a cui dare sostegno in considerazione degli enorme problemi del presente (e di quelli previsti a breve) tra cambiamenti climatici, difficoltà di reperimento di lavoratori per il settore, permanente divario tra costi di produzione in costante crescita a differenza della permanente difficoltà dei prezzi offerti dal mercato. Il quadro è dir poco allarmentante se a questo si dovesse aggiungere il paventato declassamento europeo degli aiuti al settore,
E dunque con un facile gioco di parole viene da dire, in sintesi, che poichè le agricoltrici italiane si presentano all’Europa sarebbe utile che l’Europa “si presentasse” alle agricoltrici di tutta l’Unione, dimostrando di riconoscerne concretamente il valore e le potenzialità.
Paola Ortensi
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