Venerdì 14 ottobre a Roma giornata dedicata alla consegna dei premi per l'edizione 2021/2022
Quali sono le vostre considerazioni di un'iniziativa che è giunta alla nona edizione?
Io ho sempre considerato il Concorso "Sulle vie della parità" come un "concorso" di idee, nel senso di comunanza di intenti, progetti, attività laboratoriali gratificanti, in cui si ricerca insieme, docenti e studenti, e si scoprono tante informazioni e fatti rilevanti che non sono presenti nei libri di testo. Come docente ho sempre partecipato sin dalla prima edizione del 2014 e ho sempre portato le mie classi a Roma alla premiazione, vivendo con loro momenti belli e significativi, non tanto per i premi ricevuti, appunto, ma per l'incontro con tante altre scuole e il poter conoscere anche i loro lavori e agire un confronto positivo e arricchente. Da quando sono in pensione, dal 2020, vivo il concorso nella prospettiva dell'organizzazione e della giuria, quindi in modo molto più faticoso, ma altrettanto bello soprattutto vedendo, nelle tante classi che partecipano, lo stesso entusiasmo che avevamo anche noi. Interessante è che spesso le ricerche su figure femminili rilevanti, oscurate nella storia oppure presenti in ambito locale, ma non adeguatamente valorizzate, portano a richieste di intitolazione di spazi pubblici che si concretizzano davvero, con bei momenti di inaugurazione in cui le classi, che ne hanno fatto richiesta alle istituzioni, sono protagoniste in momenti di vera cittadinanza attiva. Quest'anno sono state 127 le classi partecipanti per un totale di 2126 studenti, e anche negli anni scorsi, penalizzati dall'emergenza Covid, la partecipazione è stata significativa, per cui possiamo dire che il concorso è una spinta importante e riconosciuta tale per una scuola che vuole agire una didattica attiva. Infine da tre anni a questa parte i lavori migliori sono raccontati e pubblicati sulla rivista Vitamine vaganti e possono essere letti a questi link: https://vitaminevaganti.com/category/didattica-e-formazione/iuvenilia/percorsi/ e https://vitaminevaganti.com/category/didattica-e-formazione/iuvenilia/narrazioni/
Nel passare di questi anni avete notato differenze?
Quello che ho notato è che è aumentata la burocrazia scolastica, sento le colleghe che fanno sempre più fatica a lavorare in modo progettuale, a far passare una didattica innovativa, a promuovere laboratori, a fare attività pomeridiane... c'è da congratularsi con quelle docenti che, superando tante difficoltà, riescono a motivare le classi e guidare le/gli studenti in percorsi che nell'immediato faticano a far apprezzare spesso anche nei Consigli di Classe, legati a compiti in classe e valutazioni tradizionali, ma che poi si rivelano quelli più ricordati dalle scolaresche e più gratificanti nei rapporti con le famiglie e il territorio. Difficile dare una valutazione in voti sul registro a una classe che presenta la propria ricerca in un Consiglio comunale e chiede un'intitolazione, presenziando poi alla cerimonia di inaugurazione di un nuovo "Parco Margherita Hack", ad esempio, sottolineando il valore della scienza e dell'importanza che vi accedano anche le donne, ma non è questa la vera qualità della scuola che deve formare cittadini e cittadine responsabili e consapevoli?
State già pensando alla decima edizione? Ci saranno novità?
La decima edizione (anno scolastico 2022/2023) è già presente sul sito di Toponomastica femminile e diffusa a fine agosto perché potesse rientrare nelle programmazioni scolastiche di inizio anno. Ogni edizione contiene delle novità rispetto alle precedenti (in questa l'apporto di Calendaria 2023 dedicata alle donne Premio Nobel) e mantiene una struttura simile, soprattutto nelle linee guida volte a dare visibilità alle donne nella toponomastica pubblica così come nelle discipline scolastiche e a utilizzare un linguaggio che nomini il femminile, senza nascondersi dietro un falso neutro maschile e che sia rispettoso e non ostile.
Intervista a cura di TIziana Bartolini
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