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Conclusa la 6a edizione del Festival Cinema d’iDEA - International Women’s Film Festival

Conclusa la 6a edizione del Festival Cinema d’iDEA - International Women’s Film Festival

Fra le novità, focus sull’Iran e street art al femminile. Tutti i film vincitori della manifestazione dedicata al cinema delle donne

Martedi, 05/07/2022 - Si è chiusa a Roma, presso il centro sociale Il Cantiere, la 6a edizione del Festival Cinema d’iDEA – International Women’s Film Festival, la manifestazione interamente dedicata al cinema delle donne, diretta da Patrizia Fregonese de Filippo. Cinema d'iDEA è il primo Festival di Cinema Internazionale dedicato alle donne registe nella città di Roma.

Inaugurato nel Giugno 2017 all'Isola Tiberina, il Festival presenta ogni anno una varietà di film indipendenti diretti da donne, provenienti da tutte le parti del mondo, quest’anno con un focus dedicato alle artiste dell’Iran: gli sguardi, le profondità, i punti di vista e le narrazioni internazionali, spesso inusuali e differenti da quelli che si è abituati a vedere, regalano al Festival una molteplicità di temi e di visioni che rispecchiano la realtà del mondo in cui viviamo, con l'ulteriore intento di costruire una rete di contatti e di empowerment per tutte le donne.

Quest’anno il Festival si è svolto a Roma, dal 25 giugno al 1° luglio in due location diverse: al CineLab dell’Isola del Cinema (dal 25 al 27 giugno) e presso il centro sociale Il Cantiere (dal 28 giugno al 1° luglio). Madrine di quest’anno sono state le attrici Lidia Vitale e Blu Yoshimi.

Tante le novità dell’edizione 2022, a partire dalla locandina della manifestazione, realizzata con alcune delle opere più famose del collettivo – tutto al femminile – di street artist ‘Lediesis’, che hanno deciso di collaborare con la manifestazione per la comunione d’intenti che le lega al festival, partecipando con contributi speciali ed un’incursione a sorpresa.

Come di consueto la kermesse ha presentato una ricchissima selezione di opere cinematografiche, lungometraggi e cortometraggi, oltre alle presentazioni di libri e agli incontri che hanno offerto la possibilità di riflettere e valorizzare il talento femminile. Cinema d’iDEA, infatti, come detto sopra, è il primo festival internazionale di cinema di Roma dedicato interamente alle registe donne, con l’obiettivo di riequilibrare una grande mancanza nella società: lo sguardo delle donne. Così, ogni anno, si scoprono nuovi sguardi, persone, storie e territori purtroppo sconosciuti o invisibili.

Due le anteprime di questa edizione: la straordinaria opera prima dell’americana Kirsty Bell, “A Bird Flew In”, un delicato ritratto corale, girato durante la pandemia, in cui delle storie diverse si intrecciano su un set cinematografico; l’attesissimo documentario “Quant” di Sadie Frost, dedicato alla rivoluzionaria icona mondiale Mary Quant che quasi sessant’anni fa inventò la minigonna, vero e proprio inno femminista.

Tra le punte di diamante di quest’anno anche il raffinato documentario dell’iraniana Azadeh Bizargiti “Woodgirls”, che racconta la storia di due giovani e coraggiose donne iraniane che decidono di aprire una falegnameria, costantemente vessate e vittime di violenti pregiudizi.
La regista è intervenuta con un videomessaggio perché impossibilitata ad uscire dal paese.

Spazio anche ai cortometraggi: dallo spagnolo “Lo que importa” di Esther Pastor all’iraniano “Prestige” di Zara Ahooei, fino all’inglese “Skin” di Sophie Anne Bancroft. E proprio per questa sezione, ha aperto il festival Katereh Hakimi (la cantante del corto Prestige, che presta la sua meravigliosa voce alla protagonista del film), con il gruppo di musica indie persiano Dobareh Ensemble. La traduzione è stata a cura di Parisa Nazari. A chiuderla, invece, è stata “Penelope a Rebibbia”, il cortometraggio realizzato da Bookciak Azione! 2021 assieme alle detenute del carcere di Rebibbia, presentato da Gabriella Gallozzi, ideatrice del laboratorio Bookciak.

Tra gli altri eventi: la proiezione dell’ultima video performance realizzata dalla celebre street artist Laika in collaborazione con DONNEXSTRADA, IL SIGARO DI FREUD e la coreografa Eleonora Frascati, dal titolo ‘Don't Follow Me’, un lavoro che unisce street art, attivismo, danza e video e che vuole sensibilizzare sulla paura di tornare a casa la sera, una delle tante problematiche della violenza sulle donne – alla presenza della street artist.

Con questa 6° edizione, Cinema d’IDEA si è aperta anche alla letteratura. Sono stati infatti presentati anche due libri: ‘Il sogno del regista’ di Anne Ritte Ciccone, intervenuta con le sue studentesse e gli studenti della RUFA – Rome University of Fine Arts, intervallatasi con Veronica Galeazzo che ha letto alcuni brani del libro e Dove sei? di Roberta Lena, che ha dialogato con la psicologa Lidia Tarantini (membro ordinario della Società Italiana di Psicologia Scientifica e socia fondatrice di Eidos – Cinema e Psicanalisi), alternandosi con le letture dell’attrice e modella Elettra Mallaby.

Last but not least, tra le novità di quest’anno due nuovi premi: quello dedicato alla Miglior Fotografia e il Premio al coraggio delle donne dedicato a TAYYEBE MOUSSAVI, l’attivista afghana uccisa dai Talebani perché lottava per le Pari Opportunità, per il Diritto allo Studio delle ragazze, e sognava di diventare un giorno Presidente. La giuria di quest’anno è stata composta da: l’autrice e fondatrice di ACUME Flavia Barca, la docente della Wellesley University di Boston Flavia Laviosa, l’attore Mattia Sbragia, l’attrice Elvira Giannini, la Presidente delle Women in Film & Media Italia Domizia De Rosa e il Direttore della fotografia Andrea Busiri Vici D'Arcevia.

"Sono veramente felice di aver ricominciato completamente dal vivo – ha affermato Patrizia Fregonese De Filippo - Questi anni sono stati duri ma anche belli e creativi per certi versi, abbiamo avuto paura, abbiamo avuto coraggio, abbiamo imparato o anzi ricordato cose che avevamo dimenticato, come il valore dell’amicizia, la bellezza e lo smarrimento del silenzio, il dono che la natura ci fa, e quanto spazio noi le abbiamo rubato. E poi di nuovo, abbiamo dimenticato tutto. Ora sta a noi non dimenticare, sta a noi lottare per un mondo migliore, per tutti noi e per i diritti di tutte noi, per delle vere e reali pari opportunità per tutti, per le donne e per i più fragili. Questo è il momento giusto per ricominciare a sperare, ora che c'è una guerra, ingiusta sotto tanti punti di vista, ora che dobbiamo far sentire le nostre voci. Noi donne dobbiamo salvare il mondo, insieme, unite, sostenendoci l'un l'altra senza paura. Si può cambiare, lo si deve fare... E siamo tante! Siamo forti, più forti delle nostre fragilità.”

Il Festival ha perseguito nell’intento di portare il cinema nei centri sociali come Il Cantiere, dove si era sperimentato già l'anno scorso, e dove si è confermato un grande successo di pubblico, sperando che il cinema possa divenire qui un appuntamento durante tutto l'anno, non solo per il festival o per una rassegna, realizzando ad esempio dei laboratori, fra cui uno dedicato alle bambine.

Di seguito tutti i premi dell’edizione 2022,

MIGLIOR FILM: CÚNTAMI DI GIOVANNA TAVIANI

Motivazione: Un film pensato, ideato, formulato, e realizzato da una regista sceneggiatrice che ha saputo restituire il ritratto di un universo, al momento ancora totalmente maschile, per tradizione e applicazione. Per la capacità di raccontare con pathos e al tempo stesso con modernità, una tradizione antica e di grande valore culturale, come quella dei Cuntisti e dell'Opera dei Pupi, ora patrimonio culturale dell'Umanità. In cui ha saputo ritrarre la dedizione monastica che i pupari riservano alla tradizione orale di cultura, ricordo, etica e sentimento, narrando le storie della letteratura cavalleresca medioevale, di Carlo Magno, dell'Orlando Furioso, di Don Chisciotte, attualizzate dai nuovi Cuntisti delle varie scuole, con escursioni nella politica e negli eventi dei giorni nostri, immergendo così la nostra immaginazione, in passato e presente, tra memoria e realtà, come gli stessi Pupi, nelle azzurre acque dello splendido mare siciliano.


MIGLIOR SCENEGGIATURA: FIROUZEH KHOSROVANI per Radiograph Of A Family

Motivazione: Per la raffinata costruzione della narrazione che, utilizzando e ricomponendo le testimonianze letteralmente strappate della propria famiglia e del proprio paese (l'Iran), ci offre un ritratto stratificato e profondo di una donna e un uomo (i genitori dell'autrice e regista), e allo stesso tempo un viaggio dentro la ricerca di una compressione e di un'accettazione liberatoria da parte della stessa Khosrovani del proprio vissuto familiare e della propria cultura. L'asse portante dell'architettura del film è nella metafora della casa e dei suoi arredi, soggetti alle rivoluzioni del tempo e delle passioni dei suoi abitanti, e nella sua apparente linearità rivela una vera e propria stratigrafia di emozioni, conflitti, rotture. La scrittura non si compiace per la perfezione delle sue simmetrie, ma obbliga la spettatrice e lo spettatore ad essere a loro volta partecipi della ricerca di Khosrovani e a scavare nel suo non detto fino a raggiungere il cuore dolente della bambina, della fanciulla e della donna che perse l'armonia della casa e che, nel volerla ricostruire fuori di sé, rivela l'impossibilità di una ricomposizione pacificatrice.


MIGLIOR COLONNA SONORA: PAYMAN YAZDANIAN per Radiograph Of A Family di Firouzeh Khosrovani

Motivazione: Con una musica minimale, delicata ma profonda allo stesso tempo, è riuscito a sottolineare i sentimenti più intimi e nascosti che la regista ha voluto rappresentare nel film Radiograph Of A Family, creando così un connubio perfetto tra musica e immagini. La ricerca delle atmosfere e lo stile, nel suonare, ricordano un po' il grande Maestro della musica Erik Satie.


PREMIO WOMEN IN FILM, TV & MEDIA ITALIA: QUANT DI SADIE FROST

Motivazione: Quest’anno Women in Film, Television & Media Italia vuole premiare l’iniziativa femminile, l’ostinazione e la determinazione delle donne che mutano la storia e che cambiano i nostri comportamenti.
Spesso la determinazione è stata chiamata ostinazione, testardaggine, cocciutaggine. Spesso è stata indicata quale chiaro segno di stranezza, di qualcosa che non funziona, chissà, magari ‘pazzia’. O magari non conformità all’ordine costituito, desiderio di autodeterminazione, libertà e… comodità!
Il Premio WIFTMi va quindi a Quant, l’opera prima dell’attrice e regista Sadie Frost che, al suo esordio, ci offre un ritratto vivido e sfaccettato di Mary Quant, la donna che ha tagliato le nostre gonne per sempre, liberandoci dell’obbligo del passetto breve e comprimario e restituendoci la falcata dinamica e protagonista.


MIGLIOR FOTOGRAFIA: A BIRD FLEW IN DI KIRSTY BELL

Motivazione: La fotografia di Sergio Delgado crea un mondo fatto di bianchi e neri poco contrastati, proprio per uniformare quel sentimento che accomuna tutti i personaggi - che al di là delle loro storie personali, abbiamo vissuto tutti globalmente - legati dallo stesso monocromatismo, evitando netti contrasti: una dimensione visiva che cerca maggior realismo per farci concentrare meglio sul sé e sulle immagini, senza distrazioni cromatiche.


MENZIONE SPECIALE: LA MACHETERA DI YANET PAVON BERNAL

Motivazione: La Menzione Speciale va a La Machetera di Yanet Pavòn Bernal, che con la sua messa in scena stilizzata ci restituisce altri anni ‘70 e altre dinamiche sociali, ma con la stessa necessità di essere indipendenti.
Dalle forbici al machete, da Londra a Cuba, i due titoli ci riportano in un decennio fondamentale per i diritti, un promemoria più che mai necessario ancora oggi.
Esprimiamo quindi le nostre congratulazioni alle registe, i cast, le troupe e i team produttivi per averci regalato due ritratti dei quali avevamo bisogno.


PREMIO TAYYEBE MOUSSAVI AL CORAGGIO DELLE DONNE: PRESTIGE DI ZARA AHOOEI
Motivazione: Per il coraggio di raccontare una storia vera, attuale ed antica di sopraffazione dei sogni e dei desideri delle donne, trasformandola in una narrazione potente, profonda ed emozionante, attraverso la recitazione della bravissima protagonista coadiuvata dalla voce della altrettanto bravissima cantante.

MENZIONE SPECIALE: Bewitchment di Ma’soomeh Kiyani

Motivazione: Un’altra Mezione Speciale è per questo mediometraggio in cui la macchina da presa della regista Ma’soomeh Kiyani, come in un incantesimo, restituisce ai grandi siti archeologici, alle antiche fortezze, alle rocce erose dal vento, al deserto e ai sentieri arsi dal sole dell’Iran, le loro voci ancestrali. Quelle del vento, della luce e di una guardia decapitata rimasta prigioniera nel castello per oltre 4.000 mila, che declamano i versi dei poeti, ricordano la saggezza dei filosofi, raccontano le gesta di mitici eroi, risvegliano i misteri e rivivono le antiche leggende. La natura, le rovine, testimoni silenti di una storia millenaria nascosta e perduta, diventano teatro di avventure attraverso il racconto poetico e drammatico dell’ultima guardia del castello, fatta decapitare dal Re.


MIGLIOR CORTOMETRAGGIO: LO QUE IMPORTA DI ESTHER PASTOR

Motivazione: Per aver saputo sviluppare in soli sei minuti, attraverso un uso sapiente della scrittura, delle immagini, della musica e un incredibile abilità di sintesi, una storia ricca di significati e spunti di riflessione, con compiutezza e maestria.

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