Conciliazione vita-lavoro: una questione di salute e sicurezza
La dimensione del conflitto casa-lavoro, in mancanza di un’adeguata conciliazione, riguarda una condizione in cui gli ambiti del lavoro e della famiglia interferiscono tra loro così tanto che uno esercita un effetto negativo sull’altro
Lunedi, 15/10/2018 - Se il Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (Decreto legislativo 81/2008) si propone, nel primo articolo, l’obiettivo di garantire “l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori”, c’è ancora molta strada da fare affinché l’attenzione alle diversità di genere in ambito lavorativo si concretizzi in una idonea tutela di salute e benessere delle donne lavoratrici.
Non parliamo soltanto del tema della valutazione dei rischi, che non sempre tiene conto delle differenze di genere, ma anche del necessario riconoscimento delle difficoltà di conciliare - spesso nelle lavoratrici, ma a volte anche tra i lavoratori - le esigenze di lavoro e di vita. Ad esempio non è semplice conciliare l’attività lavorativa con la gestione della casa e con la cura dei figli: se questi elementi arrivano ad incrociarsi poi con altri fattori di rischio (precarietà del lavoro, esposizione a forme di molestia, etc…) i rischi lavorativi per le donne, non solo in termini di rischio stress lavoro correlato, diventano esponenziali. La dimensione del conflitto casa-lavoro, in mancanza di un’adeguata conciliazione, riguarda una condizione in cui gli ambiti del lavoro e della famiglia interferiscono tra loro così tanto che uno esercita un effetto negativo sull’altro. E, come rilevato negli Stati Uniti dal NIOSH (National Institute for Occupational Safety and Health) il conflitto casa-lavoro risulta essere uno dei 10 fattori stressogeni lavorativi più importanti.
Tuttavia al di là del rischio stress, le difficoltà che la donna lavoratrice può incontrare nel gestire tempi e esigenze di casa, famiglia e lavoro possono riflettersi anche sul tema della sicurezza.
Ad esempio è stato rilevato come nel tragitto casa-lavoro ci sia una netta prevalenza della frequenza degli infortuni “in itinere” rispetto ai lavoratori maschi. Infortuni che potrebbe essere causati dal cumulo di tensioni familiari, di stress psicofisico, di tempi da rispettare (ad esempio portare o prendere i figli a scuola) e influire sulla lucidità e la concentrazione nella guida. Occorrono efficaci strumenti di conciliazione lavoro-vita privata che le istituzioni devono mettere in atto per garantire efficienza dei servizi e rispondere alle esigenze del personale. E’ necessario promuovere l’adozione di metodi organizzativi sempre più flessibili per garantire orari e strumenti di lavoro adattabili alle esigenze di vita. Il coinvolgimento del personale e la riduzione delle cause di stress diventano fondamentali per poter continuare a garantire all'utenza risposte ad elevato standard di qualità. Del resto, il processo di telematizzazione dei servizi e l’evoluzione degli strumenti tecnologici disponibili consentono di ripensare al lavoro in modalità nuove, più agili, comunque idonee a raggiungere obiettivi e risultati, anche potenziando strumenti già esistenti come telelavoro e part-time.
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