Anna Politkovskaja - Il documentario fuori dal coro di Ferdinando Maddaloni e di/con Carmen e Tina Femiano
Colla Elisabetta Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2008
Ci sono figure, come quella della giornalista russa Anna Politkovskaja, uccisa a Mosca nel 2006, la cui morte prematura, ingiusta e violenta sortiscono l’effetto di allungarne indefinitamente la vita. Anna, infatti, ora che è morta (avrebbe compiuto 50 anni in agosto) continua a far sentire la sua voce al mondo con forza ancora maggiore e molti sono gli artisti che, in diverso modo, hanno aderito alla campagna “noi non dimenticheremo Anna Politkovskaja”. Fra questi Ferdinando Maddaloni, un talentuoso attore e regista che, insieme alle attrici Carmen Femiano e Tina Femiano (corealizzatrici del progetto e voci fuori campo), ha raccolto ed amplificato l’appello di chi non vuole lasciar cadere nel vuoto il sacrificio di Anna, realizzando un documentario fuori dagli schemi classici, fuori dal coro, come la voce di Anna. Dopo le anteprime a Roma (Festival RIFF 2008) ed a Napoli (Rassegna “A corto di donne”), il documentario “Anna Politkovskaja: concerto per voce solitaria”, è stato selezionato e proiettato nella sezione factual del Roma Fiction Fest 2008. “Questo mio lavoro - afferma Maddaloni - non è per Anna Politkovskaja, a lei ormai non serve più. Serve piuttosto a noi tutti, a risvegliare le nostre coscienze addormentate da un sonnifero chiamato indifferenza, assuefatte alla morte e agli orrori. Le guerre ci sono sempre state ma cosa c’entravano gli spettatori di un teatro, o i bambini al loro primo giorno di scuola, cosa c’entrava una giornalista armata solo della sua penna?” Un lavoro toccante ed appassionato, quello di Maddaloni: 22 minuti di immagini per le quali il regista si è servito di materiale di repertorio, di contributi originali girati presso il teatro Dubrovka e nella stessa via Lesnaja - la strada in cui viveva la Politkovskaja a Mosca - e delle storie di alcuni protagonisti delle tristi vicende della scuola di Beslan e del teatro Dubrovka. “Ho deciso di realizzare questo documentario - afferma il regista - per non dimenticare le battaglie sostenute dalla giornalista russa, la cui unica colpa era il tenace impegno a difesa dei diritti umani, in particolare delle donne e dei bambini del popolo ceceno, ma anche e soprattutto per ricordarci come il coraggio sia un dovere morale, prima di tutto verso i nostri figli che, come i martiri di Beslan, potrebbero pagare colpe non proprie”. Sulla scia del documentario è nata l’idea di uno spettacolo teatrale, già messo in scena con successo presso la Città della Scienza di Napoli e che presto debutterà a Roma: partendo dalle considerazioni della Politkovskaja, attori e spettatori compiono insieme un viaggio sui binari dell'ironia, attraverso le assurdità di questo nostro mondo. Compagni di viaggio di Maddaloni sono il cantautore Nicola Dragotto, da molti definito il “Gaber napoletano” e le attrici Carmen Femiano e Rossella Carella.
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