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CON LE DONNE DI TURCHIA

CON LE DONNE DI TURCHIA

Non posso citare i nomi delle amiche di Istambul ....

Martedi, 26/07/2016 - Nell'indifferenza e nel silenzio assordante dell'Europa e dell'Onu che non stanno prendendo posizione e non si assumono responsabilità,noi ci schieriamo al fianco delle donne turche e dall'Italia faremo giungere il loro e il nostro grido di sdegno, di disperazione e di paura in Europa e alle Nazioni Unite.

Nonostante la Turchia sia il primo paese firmatario della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza maschile di genere, il numero dei "femminicidi" è quasi il doppio del nostro e le violenze soprattutto domestiche restano diffuse.

Di recente poi la Corte costituzionale ha abolito la norma che punisce gli abusi sessuali sui minori, sostenendo che la punizione per i reati sui bambini fra i 12 e i 15 anni non può essere uguale a quella che coinvolge gli under 12. I legislatori hanno tempo sei mesi per riformulare la legge, dopodiché si creerà un vuoto legislativo e la pedofilia diventerà legale in Turchia, dove si stima che le spose bambine siano a oggi almeno 3,5 milioni. Oltre 230 mila sono state legittimamente registrate tra il 2010 e il 2015 ed è un numero solo indicativo, perché non considera i matrimoni che vengono contratti in moschea con rito religioso e quindi non vengono registrati.

Le epurazioni, gli arresti indiscriminati, gli abusi, gli stupri che Amnesty sta denunciando impediscono persino di immaginare che la Turchia con l'attuale assetto politico possa diventare uno degli stati della Ue.

Vogliamo sapere quali misure si stanno adottando a livello internazionale per impedire la violenza civile, economica, fisica e sociale in atto in Turchia.

Vogliamo dati certi sui fondi che l'Europa sta erogando alla Turchia per i rifugiati, come vengono spesi e quali sono le reali regole di ingaggio.

Le ragioni della politica questa volta non passeranno.

Non ti vogliamo Erdogan in Europa! Siamo in tante a dirlo e ad urlarlo,siamo a fianco delle donne e degli uomini che in Turchia subiscono violenza e discriminazione, dopo aver lottato per tanto tempo per affermare la democrazia e la libertà.

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