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Comodità o autonomia?

Comodità o autonomia?

Strategie private -

Melchiorri Cristina Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2007

Gentile dottoressa, ho 26 anni e lavoro come impiegata in uno studio commercialista.

Le scrivo perché in questo periodo sono confusa e insofferente. Mi sento intrappolata nella routine quotidiana e ho paura di non riuscire ad uscirne.

Anni fa al momento della scelta della scuola superiore, non ho avuto il coraggio di seguire le mie aspirazioni e nell’indecisione delle tante possibilità di scelta degli indirizzi scolastici cui potevo accedere mi sono fatta consigliare e, in molta parte, influenzare dai miei genitori, che prospettandomi sempre davanti “il lavoro sicuro”, mi hanno indirizzato verso un’istituto tecnico di ragioneria.

Mi sono diplomata con grande fatica e, grazie all’aiuto e alle conoscenze di mio padre, ho trovato subito lavoro in uno studio commercialista di Latina, per il quale lavoro tutt’ora.

Io che mi sono ritenuta sempre una persona solare e che ho sempre desiderato un lavoro più creativo e di contatto con il pubblico mi sono ritrovata circondata da persone inquadrate sempre china a controllare fatture e a far quadrare i conti.

Il mio vero sogno è sempre stato quello di fare la parrucchiera… mi piace prendermi cura del mio aspetto e di quello degli altri, alcune delle mie amiche più care sono parrucchiere e nonostante gli orari alcune volte massacranti, sono sempre entusiaste di quello che fanno.

Anch’io ho cominciato con entusiasmo il mio attuale lavoro e mi sono sempre sentita fortunata per averlo trovato subito, vista anche la difficoltà di trovare un primo impiego per le mie ex-compagne di scuola.

Adesso però mi sento veramente stanca e frustrata, anche solo il pensiero di recarmi al lavoro mi provoca nausea.

Sto pensando seriamente di frequentare la scuola parrucchieri per trovare uno stimolo più creativo. Ho paura però della reazione dei miei genitori, ho provato a parlare loro di questo mio progetto ma non ne vogliono neanche sentire parlare, abito ancora con loro perché non sono in grado di potermi permettere un affitto… oltretutto la scuola per parrucchieri ha frequenza giornaliera. Non so che fare, può darmi un consiglio?



Lettera firmata



Cara lettrice, mi dispiace di aver dovuto limare la tua lunga lettera dalla quale esprimi sinceramente il tuo disagio. C’è sempre un momento nella vita in cui bisogna fare una scelta “forte”. Alla tua prima volta non hai avuto coraggio o non eri matura per seguire la tua strada. Ora da come mi scrivi mi sembra che sei più pronta a superare lo scoglio dei tuoi genitori e anche di tutti quei condizionamenti che ti hanno messo sul “lavoro sicuro” per vivere finalmente le tue vere aspirazioni. Sei giovane, puoi tirare fuori la grinta per andare contro corrente perchè la soddisfazione nel fare un lavoro che permette sì di guadagnare, ma anche di sentirsi vivi e creativi, non ha prezzo.

Sei sicura che non puoi permetterti un affitto, o piuttosto non vuoi rinunciare alle comodità della casa paterna? Cerca una o due amiche per poter condividere un appartamento che ti permetta di essere autonoma!

Dovendo lasciare poi il lavoro per poter frequentare la scuola diurna, potresti tenere aperto qualche rapporto di collaborazione con diversi studi, soprattutto nei periodi di maggior pressione lavorativa data da scadenze fiscali, così che la sera tu puoi lavorare per mantenerti agli studi.

È il momento di ingranare la quinta e di saper rinunciare a qualche comodità per concretizzare i tuoi sogni… in bocca al lupo!



(25 ottobre 2007)

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