Torino / Consigliera provinciale - Presentati i primi risultati della ricerca “I Lavori delle donne” promossa dalla Consigliera di Parità provinciale Laura Cima, in collaborazione con l’Assessorato al Lavoro.
Angelucci Nadia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2008
Sono stati presentati il 2 ottobre in Sala Marmi presso la sede della Provincia di Torino i primi risultati della ricerca “I Lavori delle donne” promossa dalla Consigliera di Parità provinciale Laura Cima, in collaborazione con l’Assessorato al Lavoro della Provincia di Torino. Dallo studio emerge che le donne straniere che lavorano in provincia di Torino sono impiegate soprattutto nel lavoro di cura anche se vorrebbero accedere ad altre professioni e ambiti lavorativi ma fanno fatica a veder riconosciute le loro qualifiche professionali e i titoli di studio. Faticano a conciliare tempi di vita e di lavoro e sono particolarmente esposte alla precarietà lavorativa, fattore che le vede spesso costrette ad accettare qualsiasi tipo di lavoro e di condizione; e se i problemi di conciliazione e di precarietà le accomunano alle donne italiane, l’essere migranti aggiunge il problema specifico del rinnovo del permesso di soggiorno.
«Abbiamo voluto approfondire i motivi per cui tra i numerosi casi trattati dal nostro ufficio (oltre 350 fino ad oggi) pochissimi riguardano le donne straniere – ha spiegato la Consigliera di Parità della Provincia di Torino, Laura Cima - Consapevoli dell’importante lavoro svolto dalla rete dei mediatori interculturali presso i Centri per l’Impiego e delle associazioni che supportano le lavoratrici e dei lavoratori migranti, abbiamo voluto partire da loro per capire quali sono le maggiori difficoltà e le aspettative delle lavoratrici migranti».
La Presidente del Cirsde Franca Balsamo che ha curato lo studio ha spiegato che «la ricerca, di tipo qualitativo ha voluto far incontrare professionalità che hanno a che fare con le lavoratrici migranti, seppur in ambiti differenti, per confrontare metodologie di approccio alla raccolta dei dati e all’accoglienza della persona migrante, al sostegno fornito per far incontrare domanda e offerta.
Molte le sfumature e le differentze emerse: dalla voglia delle donne di specializzarsi e accedere ad una formazione superiore per migliorare la loro posizione lavorativa, alle delusioni che spesso seguono i percorsi formativi rispetto alle possibilità d’impiego, alla paura di perdere il lavoro, alla difficoltà nel raggiungere l'agognata autonomia. Le donne migranti vivono anche difficoltà molto grandi nella gestione di famiglia e lavoro: da ciò deriva una minore disponibilità a lavorare a domicilio 24h/24, anche per problemi di trasporto. Per le residenti al di fuori dell’area metropolitana, in particolare, la minor disponibilità di servizi di trasporto e la mancanza di mezzi propri (spesso non hanno la patente di guida) è vincolante».
L’Assessore alle Pari Opportunità, Aurora Tesio ha sottolineato l’importanza del lavoro in rete avviato su questo tema per la sperimentazioni di nuove soluzioni a favore delle donne migranti e che vede impegnata la Provincia anche attraverso l’assessorato alla Solidarietà Sociale oltre che delle Pari Opportunità e del Lavoro.
«La ricerca ci pone di fronte alla necessità di individuare nuove soluzioni che aiutino le lavoratrici migranti a risolvere i problemi di conciliazione, che sono alla base di molte discriminazioni - spiega ancora la Consigliera di parità – Il supporto fondamentale che offrono alle lavoratrici italiane nelle cosiddette attività di cura, aumenta la loro “fragilità”.
Per informare lavoratrici e lavoratori stranieri sulla normativa che garantisce la tutela alla maternità e paternità rispetto al lavoro, abbiamo voluto proporre la versione in 6 lingue scelte tra quelle più parlate in Provincia di Torino: arabo, francese, inglese, albanese, rumeno, spagnolo, della campagna “I nostri auguri tra opportunità e diritti”. L’iniziativa, avviata con successo due anni fa nell’ambito si propone ora alle lavoratrici e ai lavoratori straniere/i per favorire il loro processo di integrazione nel lavoro. Punto di forza per la diffusione dei due opuscoli, che si avvalgono della rete attivata per la diffusione della versione in italiano, è la rete delle mediatrici e dei mediatori interculturali dei Centri per l’impiego della Provincia che è diventata un punto di riferimento importante per i migranti in cerca di lavoro».
Tra le novità anche uno studio di fattibilità, avviato dall’Assessorato al Lavoro della Provincia per individuare un modello integrato di gestione di servizi a sostegno dell’incontro tra domanda e offerta nel settore dell’assistenza domiciliare. «Per la prima volta – ha spiegato la dirigente del Servizio Politiche per il Lavoro e l’Orientamento Elisa Zeppegno – lo studio si propone di definire un intervento del servizio pubblico nel favorire l’incontro tra domanda e offerta nel settore specifico dei lavori di cura».
Parole che dimostrano un impegno e una sensibilità nei confronti di chi lascia il proprio paese per costruirsi una vita dall'altra parte del mondo.
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