Lunedi, 08/05/2017 - A partire dal 1° ottobre 2017 in Francia le immagini di fotomodelle e indossatrici a scopo commerciale, qualora ritoccate per modificarne l'apparenza, dovranno riportare un'apposita segnalazione.
Ciò riguarda le fotografie utilizzate per pubblicità sulla stampa, su internet, su cartelloni pubblicitari, ma anche su cataloghi e dépliant. Le fotografie modificate con software per elaborazione di immagini dovranno obbligatoriamente riportare la dicitura "Photographie retouchée" ritoccata dunque per modificarne i contorni della silhouette e renderla più filiforme oppure per nasconderne l'eccessiva magrezza.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità i disturbi del comportamento alimentare sono la seconda causa di mortalità tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, dopo quella degli incidenti stradali. La pressione cui sono sottoposte le fasce di età maggiormente vulnerabili tramite il bombardamento di immagini che impongono standard di bellezza ai limiti della salute si rivela deleteria, e anche fatale, specie, anche se non solo, sulle ragazze.
Le giovani donne sono le vittime principali di canoni estetici in molti casi difficilissimi da raggiungere, e comunque non corrispondenti alle proporzioni del corpo femminile medio. Per l'OMS un indice di massa corporea al di sotto del 18,5 è da considerarsi sottopeso.
Per combattere questo disagio psicologico che ha ripercussioni tanto gravi sulla vita delle giovani donne è necessario cambiare la mentalità. Il segnale della Francia, che segue già la Spagna e Israele in questa campagna anti-anoressia, crea le condizioni per perseguire giuridicamente agenzie di moda operanti sul territorio francese che non rispettino la legge, tramite multe salate e persino reclusione.
Tuttavia, dal mondo della moda non giungono reazioni. Poiché sta a chi acquista la foto informarsi sull'eventuale ritocco effettuato, ci si domanda quanto sarà facile per la legge scovare la malafede. Si tratta comunque di un passo importante e necessario che ci auguriamo l'Italia segua quanto prima.
A tutela inoltre non solo del pubblico fruitore, ma anche delle stesse fotomodelle e indossatrici, la cosiddetta "loi mannequin" impone alle agenzie di moda di presentare un certificato medico che attesti il buono stato di salute delle modelle riguardo al loro indice di massa corporea ai fini dell'esercizio della professione.
Poiché sono le stesse modelle ad essere le prime succubi di un simile condizionamento culturale, starà a loro per prime ribellarsi alla mentalità vigente e pretendere di essere libere di prendersi cura della propria salute fisica e mentale. Vedremo come risponderà il mondo della moda.
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