Donne in Campo / CIA - Innovazione e amore per la terra. Intervista a Antonella Greco, presidente Calabria di Donne in Campo/Cia
Bartolini Tiziana Giovedi, 07/01/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2016
“La Calabria è una regione bellissima, accogliente e ricca di tradizioni. È la mia terra e non vorrei vivere in nessun altro posto ”. La famiglia Greco coltiva i campi nella provincia di Cosenza da quasi un secolo e Antonella gestisce l’azienda di famiglia dal 1998, in continuità del papà e del nonno, che nel 1929 diede inizio a questa lunga e bella storia. Siamo nell’Altopiano Silano, immersi in magnifici paesaggi naturali dove si respira “l’aria più pulita d’Europa”. Antonella Greco, presidente regionale di Donne in Campo/Cia, descrive la sua azienda con l’orgoglio di appartenenza di chi si sente parte attiva di un contesto straordinario e troppo poco conosciuto per i suoi aspetti migliori. “La nostra è un’azienda a indirizzo zootecnico con duplice attitudine perché produciamo buona carne e ottimo latte. Alleviamo anche maiali che crescono all’aperto e i cereali con cui alleviamo gli animali li produciamo in azienda, che è biologica. Noi stessi facciamo la trasformazione sia del latte sia della carne e produciamo salumi, caciocavalli, ricotte e mozzarelle. Provvediamo anche alla vendita diretta dei prodotti: ortaggi freschi e trasformati. È un modo per rapportarci con i clienti, ai quali insieme ai prodotti vendiamo tradizioni, sapori e saperi e facciamo conoscere le persone che lavorano tutti i giorni per valorizzare una terra che dovrebbe essere conosciuta di più per le sue tante meraviglie”.
L’agriturismo “4 stelle”, completo di punti ristoro e possibilità di pernottare, è tra i vanti di Antonella perché è stata una delle modalità con cui ha ammodernato l’azienda di famiglia. Un processo, quello dell’innovazione, costantemente in corso. Oggi l’azienda è tra le prime in Italia a sperimentare la coltivazione della canapa sativa. “Con la sua farina si produce la birra, oppure un’ottima pasta che è particolarmente adatta ai celiaci visto che non contiene glutine. Anche per la macinazione abbiamo particolari accorgimenti e ricorriamo ai mulini a pietra, come avveniva in passato”. È interessante conoscere le ragioni che portano a cercare nuovi sbocchi di mercato. “Per ragioni climatiche in Sila la monocoltura si può praticare da aprile/maggio fino a ottobre e dovevamo cercare delle produzioni che nel periodo estivo si alternassero alla pataticoltura, la maggiore produzione agricola dell’altopiano silano. Ecco quindi la canapa: una produzione tradizionale nel nostro paese che è stata abbandonata per il pregiudizio che l’ha collegata unicamente alla marijuana.
Due anni fa abbiamo sperimentato i campi di canapa da fibra e sativa. La forte escursione termica nell’Altopiano fa sì che i prodotti siano molto ricchi di zuccherina e abbiamo visto che la canapa da fibra attecchisce ma non riesce ad alzarsi, mentre quella da seme matura bene. Nella sperimentazione siamo assistiti da Punto Verde Canapa, associazione che ci fornisce anche il seme garantito con i controlli di legge richiesti sul contenuto di THC. Infatti la pianta della canapa sativa è molto simile a quella per la marijuana e le forze dell’ordine controllano i campi con molta attenzione. Ancora non arrivano risultati economici, ma c’è grande curiosità anche per le sue ottime proprietà nutritive; infatti la farina di canapa è ricca di omega3 e omega 6”.
Un’azienda, quella di Antonella Greco, che ha visto cambiare l’agricoltura nei decenni e, per poter continuare ad esistere, ha messo al centro la parola innovazione cercandone sempre nuove declinazioni. “Quando ho iniziato, negli anni ’90, fare agricoltura era molto più facile, soprattutto c’era meno burocrazia. Oggi non siamo considerate aziende agricole ma laboratori industriali, con tutto ciò che ne consegue come organizzazione”. E come competenze, aggiungiamo noi. Già, perché l’agricoltura è un lavoro complesso che ha imposto un aggiornamento straordinario in questi anni nelle produzioni, nel marketing e nelle scelte strategiche.
A questa sfida le donne hanno saputo tenere testa anche in Calabria. “La nostra era una famiglia molto numerosa e io sono una delle ultime nipoti. Ho deciso di continuare a mantenere viva una tradizione di famiglia, insieme a mio marito, ma ho capito subito che l’azienda non era più al passo con le moderne tecniche agricole e che solo con le produzioni non saremmo riusciti a sostenerla. Per gestire la vendita diretta abbiamo fatto investimenti e ristrutturazioni molto importanti; avevamo in mente - e l’abbiamo realizzata - un’azienda moderna di filiera corta. Abbiamo lavorato tanto e ci ha aiutato anche il Psr della Regione Calabria”.
Ed è sul chilometro zero e sulla qualità e originalità che punta Donne in Campo per i suoi progetti futuri in Calabria. “Stiamo crescendo e vedo spazi di espansione con una bella rete di aziende interessanti, perché la nostra è una terra con un paniere di prodotti molto vari con terreni che vanno dal mare alla montagna. Vogliamo aprire delle botteghe associate, riducendo i costi di gestione, dove il consumatore può trovare prodotti di nicchia. Poi facciamo i mercatini itineranti e stiamo pensando all’agricatering: un progetto nazionale che stanno portando avanti altre regioni e che saremmo in grado di organizzare bene perché con i nostri prodotti riusciamo a offrire tutti i piatti per un pranzo completo”.
#foto5dx# Anche in Calabria, come in altre parti, c’è un ritorno alla terra dei giovani e delle donne. “Le giovani generazioni sentono un legame molto forte con le tradizioni e i saperi che non si vogliono disperdere, ma questo è un lavoro che puoi fare solo se ti piace e se hai voglia di veder crescere qualcosa di tuo. Noi donne, nonostante le difficoltà che aumentano, riusciremo certamente, insieme, ad ottenere eccellenti risultati.
Buon lavoro, Antonella, con l’augurio che le quattro stelle continueranno a brillare nel firmamento della Sila. (Contatti: info@agroturismo4stelle.com - tel 0984/579841- www.agriturismo4stelle.com)
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