Martedi, 04/02/2014 - COGNOME MATERNO - Oggi, giorno 4 Febbraio 2014, giornata decisiva
Nella stessa data in cui è stata consegnata al Senato e Camera la Petizione lanciata da Laura Cima per la calendarizzazione di una legge sul Cognome Materno, ho inviato ufficialmente alla Camera e al Senato le mie due Petizioni con Proposte di legge (Doppio Cognome Paritario e Scelta tra Doppio Cognome e Cognome Unico Concordato).
Ne ho inviata però anche una terza, contenente una richiesta di EMENDAMENTO, volta a scongiurare il rischio che proposte altrui, basate su criteri distanti dai nostri ci consegnino una legge inadeguata.
Ciò perché solo da una strategia mirata, che riconosca l'alta probabilità di soluzioni diverse ma tenga fermi i PUNTI CARDINE di una buona riforma, potrà nascere una Legge per il Cognome che non si limiti ad accordare alle donne qualcosa ma che modifichi positivamente e a tappeto la percezione maschile della donna, che attualmente è pericolosamente distorta e pregiudica la possibilità concreta di una serena convivenza sociale.
Ecco intanto il testo di quella contenente una Proposta di legge per la Scelta tra Doppio Cognome e Cognome Unico Concordato.
______Testo completo della Proposta inviata ______
BASTA ESPORSI A CONDANNE DELLA CORTE EUROPEA!
Una legge del tutto egualitaria sulla SCELTA del COGNOME DEI FIGLI è possibile
La recente condanna di Strasburgo è un’ulteriore conferma di colpe nazionali.
Siamo in aperta violazione dei principi della CEDU ratificata dall’Italia nel 1955; continuiamo a ignorare le risoluzioni e le raccomandazioni del Consiglio di Europa del 1978 e oltre, in merito ai diritti delle donne anche relativamente al cognome dei figli; abbiamo sottoscritto e ratificato ma non applicato la CEDAW, che contiene un esplicito riferimento al cognome ed è in vigore in Italia dal 1985; infine, sappiamo bene - anche se fingiamo di non saperlo - che in molti paesi europei sono state introdotte da tempo varie riforme tese a eliminare ogni disparità in materia di cognome, ma siamo del tutto incapaci di discutere e di approvare, dopo tanto tergiversare, una legge.
Alcuni paesi europei prevedono una possibilità di “scelta” tra un doppio cognome e un cognome unico opzionale concordato da entrambi i genitori (tra essi il Lussemburgo dal 2005).
Altri utilizzano formule miste con preminenza del cognome materno sul paterno (come i Paesi Scandinavi).
Qualcuno non prevede il doppio cognome (ad es. la Germania), altri invece consentono perfino l’attribuzione di un cognome non di origine familiare (tra questi la Slovenia).
Sappiamo che solo il doppio cognome è possibile in Spagna, che esso esiste in Portogallo e che nei paesi extraeuropei di lingua spagnola e portoghese il doppio cognome costituisce la regola dominante.
Quella che espongo qui è la seconda delle due proposte sul cognome dei figli, da me ultimamente elaborate, che intendo indirizzare alle due Camere. Ciascuna delle due presenta qualche vantaggio che è assente o ridotto nell’altra e tuttavia insieme costituiscono una piattaforma unitaria fondata sulla perfetta uguaglianza dei diritti dei genitori, sull’eliminazione delle ridicole soluzioni dell’ordine alfabetico o del sorteggio dei cognomi (eccezion fatta per quelli degli adottati), la cui funzione è solo quella di occultare dannosamente il maggior contributo della madre alla nascita di un figlio, e sull’ampia libertà per i figli di chiedere e ottenere da maggiorenni modifiche al proprio o ai propri cognomi, senza motivazioni e consensi.
Starà al confronto parlamentare stabilire quale delle due formule appare concretamente più indicata per la popolazione italiana.
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VANTAGGI comparativi della presente proposta
1_ Il sistema della SCELTA tra il doppio cognome e un cognome unico concordato consente ai genitori di esprimere una loro preferenza in merito al cognome dei loro figli.
2_ Le maggiori possibilità offerte (doppio cognome o cognome della madre o cognome del padre) si traducono in una riduzione dei problemi specifici per chi possiede la doppia cittadinanza.
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PROPOSTA DI LEGGE SULLA SCELTA TRA DOPPIO COGNOME E COGNOME UNICO CONCORDATO
Art. 1 (Soppressione articoli di legge)
Gli Artt. 6, 143 bis, 262 e 299 del codice civile, nonché i commi 2º, 3º e 4º dell'art. 5 della legge 10.12.1970 n. 898 e successive modificazioni sono abrogati.
Art. 2 (Struttura del nome)
Nel nome si comprendono un prenome e uno o due cognomi. Ogni persona ha diritto al nome che le è attribuito in applicazione delle leggi vigenti.
Non sono ammessi cambiamenti, aggiunte, o rettifiche al nome, se non nei casi e con le formalità dalla legge indicati.
È diritto della persona, ove lo voglia, chiedere e ottenere la modifica dei propri cognomi come specificato dall’art. 9 della presente legge.
Art. 3 (Attribuzione del prenome)
Il figlio assume alla nascita il prenome concordemente indicato dai suoi genitori, o attribuito dall’Ufficiale di Stato civile per sorteggio tra i due proposti dai genitori, ove questi non abbiano espresso una scelta concordata.
Il figlio riconosciuto inizialmente da un solo genitore acquista il prenome da questi indicato all’atto del riconoscimento e non lo cambia in caso di riconoscimento successivo da parte dell’altro genitore.
Qualora il figlio non sia riconosciuto da nessun genitore, il prenome gli verrà attribuito per decisione dell'Ufficiale di Stato civile.
Art. 4 (Cognomi del figlio, REGOLA BASE)
Il figlio assume alla nascita due cognomi, uno per genitore. Il genitore che abbia più di un cognome indicherà quale di essi preferisce sia assunto dal figlio, indipendentemente dall’ordine nel quale egli li possiede. Ove uno dei genitori sia stabilmente impossibilitato ad esprimere la sua preferenza, l'Ufficiale di stato civile provvederà ad assegnare al figlio il primo dei due cognomi posseduti da quel genitore.
Il cognome indicato dal genitore o assegnato dall'Ufficiale di stato civile ai sensi del precedente comma deve necessariamente coincidere con il cognome che sia già stato assunto da un figlio legalmente riconosciuto, nato da un matrimonio o al di fuori di esso.
In conseguenza del tempo in cui viene attribuito il cognome, legato all’evento della nascita, l’ordine dei cognomi è attribuito per prossimità neonatale. Prevede pertanto il materno in prima posizione, salvo accordo diverso manifestato con dichiarazione congiunta resa all'Ufficiale di Stato civile dai genitori all'atto del matrimonio, o all'atto del riconoscimento del primo figlio se non coniugati. La sequenza dei cognomi ottenuta va mantenuta per la filiazione ulteriore della coppia.
Qualora il figlio non sia riconosciuto da nessun genitore, il doppio cognome gli verrà attribuito per decisione dell'Ufficiale di Stato civile.
Art. 5 (Cognome del figlio, POSSIBILITÀ ALTERNATIVA)
In alternativa al doppio cognome è prevista l’attribuzione di un cognome unico, materno o paterno, solo nel caso di dichiarazione concorde di entrambi i genitori resa all’Ufficiale di stato civile all’atto della registrazione anagrafica.
Art. 6 (Cognome o cognomi del figlio adottivo)
Il figlio adottivo può assumere due cognomi o uno soltanto ai sensi degli articoli 4 e 5, con esclusione del 3º comma dell’art 4 e subordinatamente a quanto espresso al comma 3 del presente articolo.
Ove siano attribuiti al figlio adottivo due cognomi, l’ordine di essi corrisponde a quello concordemente indicato da entrambi i genitori, o al risultato del sorteggio effettuato dall’Ufficiale di stato civile, ove i genitori non abbiano raggiunto un accordo o non abbiano espresso una scelta in proposito. La sequenza dei cognomi ottenuta va mantenuta per la filiazione ulteriore della coppia, che si tratti di figli adottivi o di figli biologici.
È fatto divieto ai genitori del figlio adottivo di attribuire un cognome unico diverso o due cognomi in ordine differente dal cognome o dai cognomi attribuiti in precedenza a un loro figlio biologico.
Art. 7 (Cognomi del figlio riconosciuto da un solo genitore)
Il figlio riconosciuto da un solo genitore assume il o i cognomi del genitore che lo ha riconosciuto, ove questi ne possieda già due e non intenda avvalersi della possibilità di cui al comma seguente.
Il genitore di un figlio non riconosciuto dall’altro genitore può indicare come secondo cognome del figlio uno dei cognomi di un proprio ascendente in linea maschile o femminile, purché diverso da ciascuno dei propri, individuandolo nell’ambito delle tre generazioni precedenti e non oltre e purché sia documentato all’anagrafe dallo storico di famiglia.
Di questa possibilità, prevista nell’interesse del minore, il genitore deve venire reso edotto dall’Ufficiale di Stato civile all’atto della registrazione all’anagrafe.
Qualora il genitore indicasse invece come secondo cognome del figlio un cognome che non fosse di un proprio ascendente, l’Ufficiale di Stato civile non accoglierà la richiesta ma registrerà il figlio con il cognome o i cognomi del genitore che effettua il riconoscimento.
Il genitore potrà tuttavia inoltrare una richiesta di cambiamento del cognome del figlio agli uffici competenti in tempi successivi, secondo le disposizioni di legge correnti. Anche di tale possibilità l’Ufficiale di Stato civile è tenuto a informare il genitore all’atto della registrazione all’anagrafe.
Art. 8 (Figlio riconosciuto INIZIALMENTE da un solo genitore)
Il figlio riconosciuto inizialmente da un solo genitore e successivamente dall’altro è titolare dei diritti di cui agli artt. 1 e 2. Mantiene inoltre finché minorenne il cognome ricevuto alla nascita, salvo diverso accordo espresso da entrambi i genitori al giudice del tribunale dei minori e che sia stato da questi approvato. Tale diverso accordo non potrà esulare dalle norme previste dagli artt. 4 e 5.
Il figlio riconosciuto inizialmente da un solo genitore e successivamente dall’altro può avvalersi una volta maggiorenne delle norme previste all’articolo 9, che regola la modifica del o dei cognomi.
Art. 9 (MODIFICA del o dei Cognomi alla maggiore età del Figlio)
Il figlio può alla maggiore età modificare il proprio o i propri cognomi per mezzo di richiesta non motivata e non suffragata da consensi altrui presentata all’Ufficio competente, nei casi di cui ai commi seguenti.
Il figlio che abbia ricevuto due cognomi può chiedere che ne sia invertito l’ordine o che ne sia soppresso uno dei due.
Può chiedere altresì la sostituzione di uno o di entrambi i cognomi posseduti con uno o con entrambi i cognomi dei genitori che non gli sono stati da loro attribuiti alla nascita, ove uno o entrambi i genitori avessero all’epoca già un doppio cognome.
Il figlio che abbia ricevuto un solo cognome può, nel caso in cui ciascun genitore ne avesse posseduto solo uno al tempo della sua nascita, chiedere che gli sia attribuito anche il cognome dell’altro genitore e nell’ordine da lui preferito.
Il figlio che abbia ricevuto un solo cognome può, nel caso in cui uno solo dei suoi genitori ne avesse posseduto soltanto uno al tempo della sua nascita, chiedere che gli sia attribuito anche uno dei cognomi dell’altro genitore, a sua scelta e nell’ordine da lui preferito.
Ove entrambi i suoi genitori avessero invece posseduto un doppio cognome al tempo sua nascita, il figlio che abbia ricevuto un solo cognome può chiedere:
- di sostituire il cognome posseduto con uno solo dei due cognomi del genitore dal quale non lo ha ricevuto;
- di modificare il cognome posseduto con un doppio cognome composto dal cognome già ricevuto e da uno dei cognomi del genitore che non gli sono stati attribuiti, a sua scelta e nell’ordine da lui preferito;
- di sostituire il cognome posseduto con un doppio cognome, composto da entrambi i cognomi dei genitori che non gli sono stati da loro attribuiti alla nascita e nell’ordine da lui preferito;
- che gli sia attribuito il doppio cognome di uno solo dei suoi genitori, a sua scelta e nell’ordine da lui preferito.
In nessun caso il figlio potrà chiedere un numero di cognomi superiore a due.
Per ogni cambiamento di cognome che esuli dai casi contemplati, il figlio maggiorenne dovrà presentare apposita richiesta all’Ufficio competente corredata di motivazioni ed eventuali consensi necessari. L’accoglimento della domanda non è automatico ma subordinato all’esame dell’intera documentazione prodotta.
Art. 10 (Figli di italiani residenti all'estero)
Le norme espresse nella presente legge sono valevoli anche nei confronti dei figli di italiani iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), ai sensi della legge n. 470 del 27.10.1988 e degli aggiornamenti successivi.
1_ È possibile desumere un eventuale articolo aggiuntivo che possa ritenersi necessario (Rif. Cognomi del figlio che abbia un solo genitore biologico all’interno della coppia genitoriale) dall'altra mia petizione "PROPOSTA DI LEGGE in 10 articoli per il DOPPIO COGNOME PARITARIO", visibile al seguente indirizzo:
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