Cognome maritale nelle schede elettorali: stop alle discriminazioni

Venerdi, 26/07/2024 - In data 25 luglio 2024 una delegazione di Noi Rete Donne composta da: Daniela Carlà, Sabrina Bernardi e Sabrina Cicin, ha incontrato la Capo del Gabinetto del Ministro dell’Interno.
L’incontro è stato proposto a seguito della segnalazione di casi di discriminazione, avvenuta in alcuni seggi elettorali, ove solo le donne, e non anche gli uomini, sono state identificate aggiungendo il cognome maritale.
La delegazione ministeriale era formata dai dott e dottoresse :
Maria Teresa Sempreviva, Capo di Gabinetto del Ministro;
Vittorio Lapolla, Vice Capo di Gabinetto Vicario;
Angelo de Prisco, Vice Capo Dipartimento Direzione Centrale per i Servizi Elettorali;
Eleonora Albano, viceprefetto, Uff.II, Organizzazione delle consultazioni elettorali e referendarie;
Rossella Bucceri, Consigliera di Prefettura.
La riunione è stata molto positiva per il celere e favorevole accoglimento della richiesta dell’ incontro,, per il clima e l’interlocuzione costruttiva per i positivi esiti che ne sono derivati.
In particolare, è stata data ampia disponibilità a risolvere in via interpretativa, nell’immediato, la questione della corretta lettura dell’art.143bis, chiarendo come l’espressione “per le donne coniugate il cognome può essere seguito da quello del marito” (L.120/99, art.13) sia una facoltà attribuita in via esclusiva all’elettrice che ne faccia richiesta e non al Comune.
Inoltre, qualora dovesse essere opportuno intervenire su altri aspetti in via legislativa, ci è stato assicurato che saranno avviati, a breve, interventi interministeriali utili e saranno valutate le conseguenti, necessarie, iniziative.
Abbiamo poi esaminato aspetti di dettaglio riscontrando la medesima concreta disponibilità. 
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Via il cognome del marito dalle tessere elettorali: un'altra battaglia vinta
Grazie alla battaglia di Noi Rete Donne, il cognome del marito potrà essere mantenuto sulle schede solo su esplicita richiesta della donna.
articolo di Stefanella Campana del 2 ottobre 2024 pubblicato su giulia.globalist.it